La mano del giudice sportivo si è abbattuta pesantissima sul Real Tolfa 2004 e su Andrea Romano: gara persa, multa di 100 euro alla società e quattro anni di qualifica al giocatore. Il caso è quello di Proceno, dove lo stesso Romano si è preso uno schiaffo dal direttore di gara Santo Pepi della sezione di Viterbo durante le fasi concitate del finale di gara.
I fatti sono quelli di domenica con la discussione per un rigore assegnato ai padroni di casa sul 2-3 per gli ospiti. Questo quanto scritto da Pepi e riportato da Simone Rotellini nel comunicato 21 del Comitato Regionale viterbese della Lnd: “Il giocatore numero 6 Andrea Romano si avvicinava all’arbitro e lo colpiva con una forte testata sulla nuca, provocandogli forte dolore e sbilanciandolo. Per evitare la caduta, l’arbitro allungava la mano sfiorando il volto del calciatore che lo aveva colpito; in conseguenza di ciò gli altri giocatori appartenenti alla società Real Tolfa 2004 aggredivano verbalmente il direttore di gara, reiterando le offese”. Dunque partita sospesa e passaggio al pronto soccorso dell’ospedale Belcolle di Viterbo dove gli sono stati diagnosticati due giorni di prognosi. Da qui la decisione “di infliggere al Real Tolfa 2004 la perdita della gara per 0-3, di condannarla al pagamento di un’ammenda di euro 100 e di squalificare Andrea Romano fino al 31.10.2023”.
Ovviamente la società collinare non ci sta. Il presidente Stefano Di Cesare si è detto <amareggiato per aver calcato troppo la mano credendo solo all’arbitro”.
Poi è intervenuto il diretto interessato, furioso e pronto a difendersi: <Ho protestato vivacemente per il rigore ed è vero – confessa Andrea Romano – ma non l’ho toccato e la dinamica che racconta è assurda. Io schiaffo l’ho preso ma nessuno l’ha toccato. Sono alto 1,80 e lui nettamente più basso di me. Non poteva colpirmi per reggersi, si è inventato la scena per tutelarsi rendendosi incoerente e ridicolo. Davanti ai Carabinieri di Acquapendente ha ammesso la manata senza parlare della testata e io sono stato clemente. L’ha fatto apposta, è scandaloso il comunicato. Il ricorso è sicuro e se necessario lo controquerelo, avendo i testimoni a mio favore. Non solo: l’Arma ha identificato i presenti e constatato quanto avvenuto chiedendo alle parti di non sporgere denuncia”.