“Il prolungarsi dei lavori ha limitato gli incassi in un buon periodo, il terziario non è considerato impresa”
“Se si ritenessero le imprese del commercio imprese a tutti gli effetti, quindi non di serie B, si comprenderebbe meglio quello che è successo al varco fortezza ,con lavori in corso per mesi interi, transenne ed oggettivo impedimento ed accesso ai vari negozi.
Tutto ciò ha comportato mancati introiti in un periodo assai effervescente per i consumi, che rischiano di far saltare i bilanci già precari delle aziende.
Lo stesso dicasi per l’attività del pubblico esercizio della stazione ferroviaria ,chiusa per un crollo di un cornicione.
Ovvio che si tratta di un problema diverso in quanto coinvolge le Ferrovie dello stato.
In quella attività lavorano 12 persone,12 famiglie che si trovano ora in una condizione di precarietà ,se in tempi brevi la situazione non sarà risolta.
Senza far polemiche ricordo a tutti che l’arredo urbano e’ determinante per il terziario e che la stazione è il primo biglietto da visita per una città. Perché allora non fare come avvenuto in alcune città del nord, dove esiste un accordo tra associazioni di categoria ed amministrazioni, per cui nel caso in cui lavori di rifacimento di qualsiasi tipo si prorogassero oltre il dovuto e determinassero consistenti mancati introiti per i vari negozi, si applicano ,da parte dell amministrazione ,sconti considerevoli su alcune tasse comunali, bonus fiscali per recuperare quello che si è perso nel periodo dei lavori.
Sarebbe un’attenzione in più per il settore terziario ed un incentivo a chiudere al più presto i lavori”.
Tullio Nunzi
Meno poltrone più panchine