Nella notte tra il 29 e il 30 marzo, tutto quello che c’è da sapere
In Italia l’appuntamento per il passaggio dall’ora solare a quella legale è nella notte tra il 29 e il 30 marzo: le lancette faranno un salto avanti dalle 2 alle 3 per il consueto passaggio che consente di usufruire di un’ora di luce in più.
La tradizione risale al 1981. Quanto succede in Italia si verifica nello stesso modo anche nel resto d’Europa: sono infatti le direttive dell’Ue a stabilire lo spostamento delle lancette in avanti nell’ultima domenica di marzo in tutti i Paesi dell’Unione alle 0:00 UTC, ovvero l’orario nel fuso di Greenwich.
Nelle scorse settimane si era diffusa la voce che il cambio di ora si sarebbe verificato prima, ma questa ipotesi non ha poi trovato riscontro. Come ogni anno, il passaggio all’ora legale farà perdere un’ora di sonno la notte tra sabato e domenica, ma guadagnare giornate più lunghe fino al 26 ottobre 2025, quando tornerà di nuovo l’ora solare.
Sessanta minuti di sonno perduto. Uno ‘switch’ che divide la scienza, e anche la popolazione. Molte persone infatti si svegliano più irritabili.
E forse non è un caso che negli Usa, dove il cambio ora è avvenuto il 9 marzo, secondo un sondaggio il 54% dei cittadini abolirebbe questa pratica.
Ma se tramontasse l’epoca dello switch cosa prenderebbe il suo posto? Alcuni legislatori, si analizza in un focus su ‘Science’ online, hanno proposto di ‘bloccare’ l’orologio rendendo l’ora legale lo standard nazionale per tutto l’anno, attraverso progetti di legge come il Sunshine Protection Act, ma fra i ricercatori c’è chi si oppone perché mattine particolarmente buie e serate particolarmente luminose interromperebbero il sonno delle persone. Molte organizzazioni mediche e scientifiche invece propugnano l’ora solare permanente.