“Il Paese che Vorrei prende le distanze da un metodo di fare politica oltraggioso e irriverente.
Se in un primo momento si è parlato di vicende boccaccesche, che – seppure riprovevoli – potevano in qualche modo avere a che fare con la vita privata delle persone, successivamente le nuove rivelazioni della stampa hanno raccontato un metodo di fare politica e di esercitare l’amministrazione pubblica che non può passare sotto silenzio.
Le consulenze, gli incarichi, i soldi pubblici gestiti nel modo che sta emergendo sono inaccettabili e devono essere censurati, chiunque sia coinvolto in questo mercimonio che nulla ha a che fare con il bene e l’interesse dei cittadini e della città. In una città che da anni richiede sacrifici ai propri abitanti, non è accettabile che si promettano prebende in modo tanto spregiudicato e apparentemente senza reale necessità.
Esprimiamo la nostra indignazione verso un contesto di governo cittadino ormai totalmente compromesso, sia sotto il profilo della credibilità che dell’autorevolezza, ed in generale di una politica che ha perso qualunque riferimento di dignità ed onore.
Prendiamo le distanze in maniera assoluta da questi metodi e da chiunque, a noi politicamente lontano o vicino, vi si presti.
Siamo certi che eventuali reati saranno perseguiti dalla Magistratura, ma appare evidente, al di là delle rilevanze giuridiche, che moralmente questo sistema ripugna qualsiasi persona che abbia il senso delle Istituzioni e ne difenda l’integrità.
Ci auguriamo che giungano al più presto quelle dimissioni che rappresentano l’unico modo onorevole di preservare il nome della città ed evitare di continuare a trascinarlo in una spirale di vergogna e turbamento”.
Gruppo politico Il Paese che Vorrei