“In un recente convegno sull’istituzione della nuova “Provincia Porta d’Italia”, da creare nel prossimo futuro, svoltosi nella Sala Ruspoli del Comune di Cerveteri, i vari politici intervenuti hanno accennato alla proposta di legge elaborata dall’On. Alessandro Battilocchio: “”Istituzione della Provincia della Porta d’Italia” , del 4.12.24 con prot. n.2163 della Camera dei Deputati.
Tutti i Sindaci hanno elencato numerosi vantaggi per lo sviluppo del territorio, la migliore gestione amministrativa rispetto all’attuale “Roma Capitale – Città Metropolitana”, la tempestività delle risposte da dare ai cittadini dovuti ai nuovi enti territoriali da creare, la precisa gestione dei fondi assegnati specificamente per la corretta manutenzione delle infrastrutture esistenti e la programmazione dell’evoluzione socio-culturale ed economica; non voglio entrare nei dettagli delle relazioni dei Sindaci e Consiglieri Comunali del ns territorio (Sindaci: Fiumicino, Ladispoli, S. Marinella e Tolfa; Cerveteri e Civitavecchia erano rappresentati da due Consiglieri Comunali d’opposizione), perché sono apparsi già tanti articoli a riguardo e la stessa proposta di legge dell’On. Battilocchio ne elenca i più importanti.
I “Tre Amici al Bar” (Roberto Magri, Diego Corrao e lo scrivente), suggeriscono ai Sindaci aderenti alla creazione della Nuova “Provincia Porto d’Italia” di tenere i seguenti argomenti presenti per poter, un domani costituito il nuovo Consiglio Provinciale, la nuova Giunta Provinciale e il futuro Presidente della “Provincia Porto d’Italia”, che come nuovo soggetto giuridico potrebbero tranquillamente sganciarsi dalla gestione dell’acqua pubblica attualmente affidata all’ACEA ATO2, perché le lamentele per quanto riguarda la gestione dell’intero trattamento del ciclo delle acque oltre ai costi maggiori rispetto alle varie gestioni comunali sono ben noti a tutti. Ad onor del vero, le tariffe vengono stabilite dall’ARERA e dalla Conferenza dei Sindaci, esse non sembrano soddisfare i criteri relativi ai “costi e benefici”, basta pensare che il contratto annuale per il consumo dell’acqua potabile con la Flavia Servizi srl prevedeva 120mq, mentre la fascia sociale dell’ACEA ATO2 Spa ne prevede solo 60 mq, il maggior consumo prevede tariffe “allucinanti”. Non ripeterò le analisi fatte sui vari fenomeni presi in esame dai “Tre Amici al Bar” pubblicati in c.ca 80 articoli reperibili sulle “fonti aperte”.
I “Tre Amici al Bar” propongono la seguente riflessione a tutti i cittadini della nuova “Provincia Porto d’Italia” e attualmente utenti del servizio idrico gestito da ACEA ATO2 di creare un “Consorzio autonomo per la gestione dell’intero ciclo del trattamento delle acque pubbliche” dando ai singoli Comuni, che sono in possesso di sorgenti d’acqua di ritornare alla gestione diretta, così com’è stato prima del passaggio all’ACEA ATO2.
Il 6.8.2002 l’allora Presidente della Provincia di Roma, l’On. Moffa, firmava la convenzione con l’ACEA ATO2 che si occupa del “bacino idrico” composto da 113 Comuni, come previsto dalle norme vigenti. Purtroppo, il referendum sulla gestione pubblica dell’acqua è stato “raggirato” creando i “bacini idrici” gestiti da multinazionali (ACEA) che vedono come maggiore azionista gli enti pubblici, p.es. Roma Capitale – Città Metropolitana detiene il 51% delle azioni di ACEA ATO2 e anche il Comune di Ladispoli detiene un’azione del valore di € 10!
Nel momento in cui sarà istituita la “Provincia Porto d’Italia”, che diventerà un nuovo soggetto giuridico, non dovrà rinnovare la convenzione con ACEA ATO2, ma promuovere un Ente apposito per la gestione dell’intero ciclo delle acque così da rispondere in modo più adeguato agli utenti della nuova provincia. Questa azione amministrativa è possibile, perché in Campania, nella Provincia di Salerno il Comune Calvanico, che si è battuto in tutte le sedi legali per conservare la propria gestione autonoma, ora da un servizio eccezionale a basso costo per l’utente! L’ acqua è un bene comune primario e che l’efficienza, il buon andamento e l’imparzialità sono in primo luogo i principi su cui si basa la Pubblica Amministrazione ai sensi dell’ articolo 97 della Costituzione della Repubblica Italiana, considerando che ACEA ATO 2 S.p.A. paga, per quantità di acqua illimitata per 30 anni, solo € 317.916,94,- alla Regione Lazio. Il disciplinare è redatto ai sensi del Regio Decreto n.1775/1933; la determinazione del 22.06.2021 della Regione Lazio scadrà nel 2051! Il Delegato all’Acqua del Comune di Ladispoli, durante un recente Consiglio Comunale del 21.3.2024, ha asserito che l’ACEA ATO2, nell’anno uscente ha fatturato c.ca € 8.000.000,- (cifra raggiunta facendo pagare solo una parte degli utenti di Ladispoli), rispetto alla media di Flavia Servizi di c.ca 2,2 milioni di €uro fatturati grazie a tutti gli utenti dell’acqua pubblica di Ladispoli. Da questa differenza di cifre si comprende il motivo del perché è necessario tornare ad una gestione autonoma e la nuova Provincia Porta d’Italia potrebbe far risparmiare tantissimi soldi ai cittadini/utenti.
Raffaele Cavaliere