SuperProvincia, a Civitavecchia nasce il Comitato referendario • Terzo Binario News

SuperProvincia, a Civitavecchia nasce il Comitato referendario

Dic 23, 2024 | Civitavecchia, Politica

Ha preso vita il “Comitato Civico Promotore del Referendum cittadino per l’adesione di Civitavecchia alla nuova provincia Porta d’Italia”.

La presentazione ieri presso la sede dell’associazione Civitavecchia C’è – sede del Comitato stesso – e di cui diversi esponenti hanno dato adesione. Un soggetto trasversale, «che tiene insieme persone dalle estrazioni politiche diverse, che provengono da esperienze diverse ma con un obiettivo comune: quello di uscire da Città Metropolitana di Roma e inserire Civitavecchia in un contesto autonomo».

Il primo passo, che poi è lo scopo per cui il Comitato è stato costituito, è quello di presentare le firme necessarie da portare in consiglio comunale la proposta di referendum che revochi la delibera con la quale l’amministrazione Piendibene ha stoppato la superProvincia «tra l’altro presentando un testo semplicissimo da capire ovvero sì o no all’adesione».

Al tavolo erano presenti Roberto Melchiorri, che con Civitavecchia C’è si batte da anni per l’uscita da Palazzo Valentini; il capo dell’opposizione comunale Massimiliano Grasso; Paolo Iarlori, coordinatore di Fratelli d’Italia Civitavecchia; l’assessore alla cultura di Santa Marinella Gino Vinaccia ed esponenti del mondo civico come l’ex consigliere Vittorio Petrelli, l’ex assessora della giunta Tedesco Cinzia Napoli e l’ex dirigente di Confcommercio-Imprese per l’Italia.

Come soggetto, il Comitato è un’associazione non riconosciuta il cui statuto è finalizzato alla campagna referendaria. Melchiorri ne è il portavoce e i promotori, fra i quali si annoverano anche politici cittadini in carica e non, sono circa 35. «Chiunque può aderire – è stato precisato – al Comitato che organizza e propone la petizione ed è previsto lo scioglimento nel periodo successivo al voto referendario».

Dunque l’obiettivo è quello di indire la petizione e «raggiungere le 2000 firme necessarie a indire il referendum cittadino – ha spiegato Grasso – per far tornare Civitavecchia provincia come era già metà ‘800. Poi le firme andranno al vaglio dell’assise cittadina a cui spetterà la decisione se andare o meno alla consultazione popolare. Sarà difficile però ignorare un segnale come questo. Considerando poi il sì a Porta d’Italia arrivato dai comuni confinanti come Tolfa, allumiere e Santa Marinella, direi che Civitavecchia non può certo pensare di rimanere ancorata a Roma o finire nella provincia di Viterbo». «Occorre dare dignità al Litorale Nord – ha aggiunto Iarlori – e Porta d’Italia è un’occasione da non perdere. Ma più ancora è importante che sia la città a pronunciarsi sul tema». Vinaccia ha sottolineato come ora «la presenza della città in Città Metro sia insignificante rispetto alla Capitale, che assorbe oltre il 90% delle risorse dell’ente». L’esponente santamarinellese sposta la discussione sul piano politico: «Spiace constatare come quello del Pincio sia stato un dispetto, orchestrato dal Pd romano che vorrebbe impedire ai civitavecchiesi di giocarsi questa carta fino in fondo. Ancora più importante sarà spiegare il progetto Provincia alla città». Infine Tullio Nunzi ha sottolineato come cittadini e imprese «dovranno essere informati dettagliatamente, numeri alla mano, dei benefici che trarranno dall’adesione al nuovo soggetto istituzionale».

L’idea dei promotori del Comitato è quella di procedere alla raccolta firme fra gennaio e febbraio, portarle in consiglio a marzo e andare al voto fra maggio e giugno, periodo elettorale per eccellenza.