L’odontoiatria ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e non solo a livello tecnologico, complice l’adozione di soluzioni meno invasive rispetto al recente passato. A cambiare è anche la consapevolezza delle persone di quanto intervenire per tempo e in chiave preventiva possa fare la differenza.
Qualcosa che sempre più genitori prendono in considerazione, non a caso una delle domande che le famiglie si pongono più frequentemente è la seguente: quando bisogna portare il bambino dal dentista per fare la prima visita? Il timore è di attivarsi troppo presto (o troppo tardi).
Pertanto, per prendersi cura al meglio del cavo orale dei più piccoli e approfondire è possibile consultare il sito sorrisigarantiti.it: un portale che mette in contatto con specialisti qualificati in odontoiatria pediatrica a Vicenza. I dentisti di “Sorrisi Garantiti” si distinguono per un approccio dove al centro c’è la prevenzione e l’educazione, con tanto di video e contenuti testuali informativi, attraverso cui quanto fatto in seduta si affianca all’adozione di alcune best practice nella quotidianità.
Alcuni falsi miti da sfatare
C’è un falso mito che è bene sfatare subito: il fatto che tanto i denti da latte si cambiano con il corso naturale delle cose e che dunque non abbia senso intervenire precocemente.
È piuttosto vero il contrario, dal momento che la prima dentizione influenza attivamente quella successiva. Per non parlare poi del fatto che attivandosi per tempo e in maniera adeguata, in primis a livello di igiene orale, si limita alla radice l’insorgenza delle patologie del cavo orale, a cominciare dalla carie. Tutto questo educando il bambino a prendersi cura dei denti nel modo giusto: abitudini che si porterà dietro tutta la vita.
Da non sottovalutare infine la cosiddetta paura del dentista (il termine tecnico è odontofobia): a soffrirne, in tutto il mondo – secondo quanto riportato dal Corriere della Sera – sarebbe circa il 20% della popolazione. È legata da un lato a interventi invasivi e dall’altro a un approccio non adatto a soggetti in età pediatrica. Questo almeno è quanto avviene nella maggior parte dei casi.
Quando portare il bambino dal dentista per la prima volta, quindi?
Come abbiamo avuto modo di vedere, bisognerebbe iniziare a prendersi cura del cavo orale fin dalla più tenera età e dunque già quando iniziano a spuntare i denti da latte, cosa che intercorre tra il 6° e l’8° mese.
A partire dall’inizio della dentizione, è essenziale pulire in maniera adeguata i denti dopo ogni pasto. All’inizio sono i genitori ad adempiere questo compito ma, già intorno ai 3 anni, insieme al cambio di alimentazione, il bambino può procedere in autonomia.
Il bambino andrebbe perciò portato dal dentista per la prima volta già intorno ai 3 anni, ma si può procedere anche prima: in questo modo saranno gli stessi genitori a ricevere consigli più mirati, con la sicurezza di confrontarsi con un dentista specializzato in odontoiatria pediatrica.
Ogni quanto fare i controlli?
A questo punto non dovrebbero esserci dubbi: la data della prima visita dal dentista non dovrebbe essere predisposta oltre i 3 anni d’età.
In questa fase lo specialista non solo valuterà la condizione in cui versa il cavo orale del piccolo paziente, ma lo aiuterà a impostare, insieme ai genitori, le pratiche per una corretta igiene orale, essenziali per prevenire problematiche fastidiose come la carie.
In occasione della prima visita si delinea inoltre una programmazione regolare dei controlli, non diversamente da quanto avviene nei soggetti adulti: andrebbero fatti circa ogni 6 mesi, ma l’odontoiatra potrebbe consigliarli ogni 4 mesi.
I controlli, così come la prima visita, dovrebbero essere gratuiti, a meno che il dentista non debba intervenire. Inoltre, qualora si riscontrassero problematiche del cavo orale, lo specialista potrà agire in maniera efficace e meno invasiva.
L’importanza di un controllo accurato intorno ai 6 anni d’età
Intorno ai 6 anni avviene un momento particolarmente delicato: il cambio dei denti, con il passaggio da quelli da latte a quelli definitivi o permanenti.
Il bambino andrebbe monitorato con ancora più attenzione, poiché potrebbero verificarsi alterazioni o malocclusioni: risolvendole per tempo, si evitano procedure più invasive, oltre ai fastidi correlati.
Le malocclusioni non vanno sottovalutate anche perché incidono notevolmente sulla salute: possono, ad esempio, essere la causa principale dell’insorgenza delle otiti, richiedendo la somministrazione periodica di antibiotici o farmaci di altro tipo. Questo a meno che non si intervenga in maniera mirata e risolutiva, con il supporto di un dentista pediatrico.
