“Oggi, 31 dicembre, scade l’Autorizzazione Integrata Ambientale legata all’esercizio a carbone della centrale di Torrevaldaliga Nord. Da domani, 1° gennaio 2026, non bastano formule: serve chiarezza giuridica e amministrativa, perché senza atti e responsabilità Civitavecchia rischia un limbo che blocca investimenti, lavoro e pianificazione.
Nelle scorse ore gli Onorevoli Battilocchio e D’Attis parlano di “riserva fredda”, nuove iniziative industriali e Accordo di Programma. Prendiamo atto, ma chiediamo una risposta semplice: come si intende attuare tutto questo dopo la scadenza dell’AIA, senza zone grigie?
“Riserva fredda” può significare solo due cose. Se significa impianto realmente fermo, senza combustione, allora va detto chiaramente che non esiste alcuna riattivabilità automatica e che non si può restare sospesi: servono tempi certi per smantellamento, liberazione aree, eventuali bonifiche dove dovute e un Accordo di Programma con risorse e cronoprogramma. Se invece significa impianto riattivabile per esigenze del sistema elettrico, allora serve un provvedimento formale che disciplini condizioni, limiti temporali, controlli, prescrizioni e responsabilità: senza atti chiari si genera solo incertezza legale e contenzioso, con un precedente potenzialmente pericoloso.
Chiediamo quindi agli Onorevoli Battilocchio e D’Attis, e a tutte le forze di centrodestra del territorio, di chiarire pubblicamente quale opzione intendono sostenere. Chiediamo se confermano che oggi scade l’AIA legata al carbone e quali effetti ritengono operativi da domani; chiediamo se la “riserva fredda” è impianto fermo o impianto riattivabile e, in quest’ultimo caso, quale atto preciso la renderebbe legittima e controllabile. In ogni scenario, chiediamo come intendano evitare che questa scelta blocchi gli obiettivi che Civitavecchia deve ottenere: smantellamento e messa in sicurezza, ampliamento reale della zona industriale, investimenti e reindustrializzazione con tutela dell’occupazione.
Partito Democratico – Civitavecchia
