“Stiamo rischiando di tornare all’economia turistica del dopoguerra“. Per Federlaberghi questa Pasqua è realmente la cartina di tornasole della crisi che sta attraversando il nostro Paese. Oltre 50 milioni di italiani non faranno neanche un giorno di vacanza e la metà di loro dichiara espressamente che “mancano i soldi”.
Niente week end lunghi fuori dalla città, per sfruttare le feste di Pasqua e staccare dalla routine lavorativa. Ma neanche una puntata al ristorante, per concedersi un pranzo diverso dal solito.
“Si tratta di un segnale evidente -afferma il Presidente di Federalberghi Bernabò Bocca- di come la situazione economica di ogni singolo nucleo familiare appaia caratterizzata da difficoltà diffuse che finiscono inevitabilmente per ridimensionare anche i consumi turistici.
Soltanto 8,2 milioni (rispetto ai 9,5 milioni del 2012) di cittadini dormiranno almeno una notte fuori casa, facendo segnare un -14,1% rispetto a un anno fa. Calo a due cifre anche per il giro d’affari, che passa da 3,13 mld a 2,59 mld (-17%).
Tra i pochi che si concederanno una vacanza, la maggior parte non lascerà i confini nazionali: quasi l’88% resterà in Italia (rispetto al 90% del 2012), mentre il 12% (rispetto al 10% del 2012) andrà all’estero.
La spesa media pro-capite (comprensiva di trasporti, cibo, alloggio e divertimenti) quest’anno si attesterà sui 317 euro rispetto ai 329 del 2012 (con un calo del 3,6 per cento) generando un giro d’affari di 2,59 miliardi di euro (rispetto ai 3,13 miliardi di euro del 2012) per un decremento del 17 per cento.