Pascucci ricorda Don Mimmo: "Ti credevo immortale, è stato un uomo buono" • Terzo Binario News

Pascucci ricorda Don Mimmo: “Ti credevo immortale, è stato un uomo buono”

Nov 3, 2023 | Cerveteri, Cronaca

L’ex Sindaco di Cerveteri in un lungo post social ricorda Don Domenico Giannandrea

Anche Alessio Pascucci, ex Sindaco di Cerveteri, in un lungo post sul proprio profilo Facebook, ricorda Don Domenico Giannandrea, venuto a mancare nella serata di martedì 31 ottobre.

“Ci sono delle cose che non avresti mai pensato di fare. Una è questa: scrivere un messaggio di saluto a don Mimmo. E non è per via dell’età, ma per l’energia che emanava. Non avevo mai preso in considerazione l’idea che un giorno potesse morire. Lo credevo immortale.

Don Mimmo è stato molto di più di un semplice sacerdote della nostra Cerveteri. È stato un uomo buono. Legato alla comunità. E, per me, un caro amico.

Metteva sempre gli altri al primo posto. Tutti, senza dare mai giudizi, senza pensarci due volte. Chiunque andasse da lui a chiedere aiuto, trovava la sua porta aperta. Non si contano le volte che nei miei anni da Sindaco, don Mimmo mi ha chiamato per indicarmi delle situazioni di disagio, di difficoltà, per segnalarmi famiglie che avevano bisogno di qualche tipo di supporto. Non si dava pace. Se qualcuno non aveva un posto dove dormire, se c’era bisogno di farmaci, di cibo, di pagare bollette. E, lui per primo, si adoperava per risolvere il problema, mai delegandolo agli altri.

Mi mancheranno così tante cose di lui. Più di tutti forse la sua sottile intelligenza, la sua capacità di analizzare quello che gli accadeva intorno, nel piccolo della nostra città o nel macrocosmo degli avvenimenti mondiali. Mi mancherà il suo sorriso, sempre presente anche quando le avversità lo avevano messo alla prova (e tante volte è successo durante il suo percorso); la sua profonda umiltà, che lo faceva sempre sentire ultimo anche quando magari i problemi lo riguardavano personalmente. Mi mancherà il suo amore sconfinato per la comunità che si trovava a servire (come avrebbe detto lui). Quella scintilla che aveva riacceso da subito intorno alla parrocchia San Francesco d’Assisi, riuscendo a far avvicinare giovani e giovanissimi, in un momento storico in cui nessun altro sembrava riuscirci. Mi mancherà la sua profonda paura quando durante i festeggiamenti per la festa dell’Assunta (attenzione: mai dire Ferragosto davanti a don Mimmo) la paura nel salire sulla barca per andare a rendere omaggio alla statua della Madonnina posta sott’acqua (ma vinceva ogni ostacolo in nome del suo dovere). Ma più di tutti mi mancheranno i suoi consigli. Don Mimmo sapeva ascoltare. Con pazienza, attento a ogni singola parola. A volte, la sua posa statica accompagnata dagli occhi chiusi, poteva trarre in inganno e far sembrare che stesse pensando ad altro. Invece lui ascoltava tutto. Poi, dopo qualche istante di riflessione, sapeva sempre dire le parole giuste.

Ci ha insegnato ad affrontare la morte in modo diverso. Con quella preghiera che leggeva sempre alla fine dei funerali (“non piangere, se mi ami”) e chiedendoci di uscire per battere le mani al feretro (“non vogliamo fare un omaggio alla morte – diceva sempre – non siamo così sciocchi”), regalando al defunto l’ultimo suono umano.

Oggi proveremo a non piangere, ma non sarà facile. Ricambieremo questo gesto che ci hai insegnato e il tanto amore che ci hai sempre saputo donare, don Mimmo. Saremo lì per un ultimo saluto fuori da quella chiesa che per noi resterà sempre la tua. Chissà se sapremo essere in grado di portare avanti il messaggio che ci hai tanto pazientemente lasciato. Sicuramente ti dobbiamo il mettercela tutta.

Alla sofferenza per la tua prematura dipartita, voglio però contrapporre l’idea che tu stia insieme a tua mamma, che amavi così tanto, nel luogo della pace. E so che starai già rimboccandoti le maniche. Dopotutto, non ho nessun dubbio, se ti hanno chiamato anzitempo, significa che serve davvero una mano seria.

Buon viaggio e buon riposo. So che continuerai a vegliare su di noi. Ora che non ci sei, ne avremo ancora più bisogno”.