Attacco di Ermes Antonucci al sindaco Alessio Pascucci. Dalle colonne de Il Foglio il giornalista interviene sulla sentenza di appello, criticando il primo cittadino che, a detta del cronista, intervenendo sulla vicenda avrebbe cavalcato l’onda giustizialista. Ecco il testo dell’articolo di Antonucci.
“A perdere completamente ogni senso della misura è stato, anche in questo caso, proprio un rappresentante delle istituzioni, cioè Alesso Pascucci, il sindaco della città di cui era originario il ragazzo ucciso, Cerveteri: “Uno Stato che consente di uccidere un suo ragazzo senza che di fatto i suoi assassini vengano puniti non è uno Stato di diritto ma è uno Stato in cui la giustizia oramai è morta e le istituzioni non sono più un riferimento credibile per i cittadini”, ha dichiarato Pascucci dopo la sentenza della Corte. Il sindaco ha anche affermato di provare “un senso di vergogna nell’indossare la fascia tricolore in rappresentanza di uno Stato che non tutela i cittadini e che lascia impuniti gli assassini di Marco”, e per questo “metterò le bandiere della nostra città a lutto e invito i sindaci di tutta Italia a farlo in rispetto di Marco Vannini e dei tantissimi che come lui hanno perso la vita senza che lo Stato italiano gli riconoscesse giustizia”. L’ennesimo esempio di un uso propagandistico e populista della giustizia, in cui si scambiano alleggerimenti di pena per assoluzioni e, pur di ottenere un pugno di consensi in più, non si esita a esasperare gli animi dell’opinione pubblica, già di per sé piuttosto movimentati. Con una beffa ulteriore, cioè quella di farlo mentre si riveste un ruolo pubblico, si indossa una fascia tricolore e si evoca nientedimeno che lo “Stato di diritto”.