“Continua a crescere la consapevolezza della crisi del terziario nella nostra città ; oltre al centro storico dove è ormai evidente la desertificazione, sarebbe sufficiente il raffronto con altri comuni , che non usufruiscono della presenza di 350 mila croceristi .
L ‘ errore che non si deve fare è pensare che sia una crisi ineluttabile, dovuta al destino cinico e baro, o alla rete ed ai social .
In molti altri comuni si è intervenuto : incontri tra proprietari e associazioni di categoria, leve fiscali, politica degli eventi, agevolazioni fiscali per piccoli esercizi commerciali, rigenerazione urbana, snellimento delle procedure burocratiche .
Il commercio di prossimità rimane un comparto ancora vitale, cuore pulsante dell economia cittadina e con un futuro ,sempre che si garantiscano regole certe ed uguali per la competizione.
Perdere negozi significa perdere in sicurezza, socialità ,relazioni.
Per la città , se non si interviene, si tratterebbe di un vero e proprio impoverimento economico, un inizio di un declino assurdo e incomprensibile con tre milioni e mezzo di croceristi( patrimonio incommensurabile di promozione del territorio ) e con 350 mila che in città ci passano.
Nella speranza che le varie e continue interlocuzioni tra associazioni e amministrazione si trasformino in fatti concreti , sarebbe bene proporre un legame ,una collaborazione con l’università della Tuscia per iniziative comuni tra tra università ed imprese del terziario : legame strategico per individuare servizi specifici, e attrattivi per il territorio, poiché il terziario di mercato alimenta innovazione e sviluppo, perché la formazione è un elemento determinante per commercio e turismo, per un terziario che vive momenti di profondo cambiamento.
Un accordo strategico permetterebbe di avere uno strumento in più per intercettare una domanda diversificata e oltretutto permetterebbe iniziative comuni: penso a borse di studio su tesi relative a tematiche territoriali.
I piccoli negozi sono presidi per la qualità della vita, non dimenticando che sono ancora la vera forza di questa città e la parte maggioritaria delle imprese”.
Tullio Nunzi