Mazzarino sulle modifiche in consiglio: "Il pallino ce l'hanno Progetto Ladispoli e l'opposizione" • Terzo Binario News

È più facile trarre in inganno una moltitudine che un uomo solo” (Erodoto).

Ciò per introdurre l’ennesimo strazio alla buona amministrazione in corso nel Consiglio Comunale di Ladispoli.

Tutto è iniziato con la modifica al Regolamento approvata a maggioranza numericamente illegittima ed annullata per un vizio di forma palese che, nonostante fosse contestato da tutta l’opposizione, non era stato preso in considerazione dalla Segretaria per una interpretazione a dir poco discutibile.

L’amministrazione, ritenendo opportuno cambiare questa regola, l’ha di nuovo riproposta in forma ingannevole, ottenendo ancora una insufficienza numerica.

Questa volta però, a termini di regolamento, la riproporrà per approfittare di una maggioranza qualificata ridotta.

Appare chiaro come questi argomenti siano di poco interesse per le persone che hanno i problemi della quotidianità, dalle bollette ai servizi inefficienti ed alle paure da guerra e da crisi economica.

Tuttavia va spiegato che il giocare con le regole è il primo passo che favorisce il lato arrogante e buio del potere e si finisce poi per danneggiare proprio il vivere quotidiano di tutti.

La modifica di cui si parla imporrà che le interrogazioni e le mozioni siano liquidate con un’ora mensile di dibattito al massimo una volta al mese ma che diventa ogni due mesi.

In altre parole, i consiglieri di opposizione avrebbero, mediamente, solo 7 minuti ciascuno a testa al mese per presentare interrogazioni e mozioni sui problemi della città e dei cittadini. Ma se si considerano i tempi di risposta e persi, significa che ogni consigliere potrà chiedere conto dei malfunzionamenti che i cittadini lamentano, sono una volta ogni due o tre mesi e per non più di una decina di minuti. Praticamente un bavaglio ai consiglieri ed ai cittadini che essi rappresentano.

Chiaramente è una norma liberticida, contraria all’attuale regolamento che lascia tempo maggiore che poi il Presidente del Consiglio Comunale può mediare per evitare inutili sprechi di tempo.

Imbarazzante la banalizzazione burocratica avanzata dalla Segretaria Comunale senza citare il proprio errore nella votazione precedente. I Consigli Comunali sono autonomi nella gestione ed il Consiglio di Ladispoli, da molti anni, prevede i due terzi – ovvero la maggioranza rafforzata – per cambiare le regole del gioco ed è il minimo sindacale democratico.

Con la modifica, per fare un paragone che tocca moltissime persone, è come se l’assemblea di condominio potesse modificare le regole con una maggioranza semplice cambiandole a piacimento solo di chi vi partecipa in quel momento e poi venire ad imporre nuove regole a tutti i condomini.

Adesso si passerà ad una nuova votazione nella quale si abbasserà la maggioranza necessaria per approvare questa modifica sciagurata ed ora sono cominciate le trattative sotterranee per raggiungerla, visto che il gruppo di Progetto Ladispoli non ha appoggiato in prima seduta e ciò renderebbe impossibile l’approvazione anche in seconda.

La vicenda evidenzia il tentativo di occupazione autoritaria del Consiglio stesso. I prodromi già erano evidenti con l’interpretazione ben poco seria delle seconde convocazioni di Consiglio avente il solo scopo di impoverire il potere decisionale dei consiglieri, anche di maggioranza.

Senza parlare poi del titolo della delibera che cita solo l’annullamento della prima votazione ma introduce, senza citarla nel titolo, anche l’approvazione della modifica, un controsenso ben evidenziato da Ladispoli Attiva.

Il rischio è che questo metodo diventi un precedente oltre che per zittire l’opposizione e mettere al guinzaglio i consiglieri di maggioranza, anche come precedente per agire sui regolamenti per le imposte o il regolamento edilizio, magari introducendo qualche modifica ad personam.

L’opposizione prova a fare il proprio lavoro ma appare sempre troppo chiusa sulla difensiva senza mai prendere una posizione formale a difesa della opportunità di certe scelte, troppo succube delle semplici esternazioni barricadere di alcuni.

Magari la nascita del nuovo gruppo di opposizione, che vede in Trani il proprio portabandiera, potrebbe accelerare in tal senso. Questo argomento ha lasciato passare in sordina la prima votazione quando, in contrasto con le norme del governo, il sindaco Grando ha chiesto di votare il rigetto dello stralcio delle sanzioni per le cartelle morose e non esigibili e questo per portare avanti il consueto balletto di bilancio nascondendo la propria incapacità esattiva.

Una posizione che non tiene conto di molte realtà oggi in difficoltà. Quindi il pallino è ora ai consiglieri di opposizione, tutta, e di Progetto Ladispoli che si spera siano concordi e motivati visto che ne va del diritto di parola di tutti, anche dei consiglieri di maggioranza oggi proni.

Di sicuro lo scenario è stato deprimente dal punto di vista amministrativo e la gente dovrebbe comprendere che il rischio è che sia solo l’inizio di nuove prevaricazioni contro le quali, dopo, potrebbe non potersi difendere difesa. Ci sovviene un aforisma antico, “Fallacia alia aliam trudit(Un inganno tira l’altro) (Publio Terenzio Afro).

cardinal Mazzarino

Pubblicato lunedì, 6 Febbraio 2023 @ 06:54:00     © RIPRODUZIONE RISERVATA