Mazzarino bacchetta sulla Vas di Ladispoli: "Necessaria la pezza dopo la smentita della Regione" • Terzo Binario News

“Il Consiglio Comunale ha preso atto della VAS che verrà inoltrata alla Regione Lazio.

Non si tratta di altro se non di due documenti che descrivono la Variante di PRG in termini di impatto ambientale e sociale dei provvedimenti tecnici approvati, che, chiaramente, dovevano procedere insieme alla variante, o alla sua riadozione, o non certo dopo solo dopo averci provato a farla franca.

I documenti di cui i consiglieri hanno preso atto sono intitolati “Rapporto Ambientale” e “Sintesi non tecnica”.

La maggioranza Grando ha cercato di spacciare questa presa d’atto come una ‘gentile concessione’ e, soprattutto, come un passo tecnico praticamente quasi superfluo e la discussione è stata quasi banale con i consiglieri di opposizione troppo interdetti dal clima fra l’aggressivo e il soporifero, con alcuni momenti di estrema scortesia se non proprio di offese.

L’Amministrazione ha cercato di distrarre con soliti modi aggressivi ed a tratti offensivi, ma la sostanza è diversa ed è che le giunte Grando hanno approvato piani a macchia di leopardo e la Regione ha detto che ora serve la visione strategica integrata, ciò che è una VAS.

È ovvio che ci sia del nervosismo, visto che serve far quadrare i conti dell’urbanistica ad personam.

Addirittura sono state dette cose completamente fuorvianti, come il fatto che la variante al km 38 sia stata inserita per scelta dell’amministrazione mentre è stata rimandata dalla Regione con la prescrizione di inserirla nella VAS Generale.

Infatti la gioiosa rappresentazione fatta dal sindaco è puntualmente smentita dall’ atto n. G04853 del 24/04/2022 della Regione Lazio nel quale, riferendosi al piano del km 38, testualmente si afferma “che il Piano in oggetto sia da assoggettare alla Valutazione Ambientale Strategica di cui agli artt. da 13 a 18 del D.Lgs. n.152/2006, da ricondurre nell’ambito della procedura di VAS sulla Variante Generale al P.R.G. avviata dall’Autorità Procedente con nota prot. n.51709/2021 dell’11/11/2021”.

Invece siamo di fronte ad una VAS in versione “pezza” messa ad hoc solo perché la Regione ha imposto che si redigesse la VAS come prevede la legge, fatta dopo il progetto e, quindi, contro ogni buona logica di programmazione si fanno i documenti dopo aver approvato i piani speculativi.

La discussione ha avuto spunti di vera volgarità politica ed il sindaco in questo ha negativamente svettato. Non servivano certo barricate o assalti alla baionetta, ma tutte le discussioni fatte negli anni passati sui piani integrati ad personam, il consumo di suolo agricolo tutelato, le procedure distorte meritavano maggiore puntualizzazione.

La realtà però è molto diversa in quanto proprio ora arriva il momento in cui i cittadini potranno far pesare la propria opinione attraverso le osservazioni.

Certo c’è il peso di dover capire cosa si vuole, fatto questo che andava discusso prima della redazione del Rapporto Preliminare o bastava anche prima dell’approvazione della riadozione.

Ma serve andare avanti, là dove la discussione in Consiglio non è riuscita e non poteva andare trattandosi di una mera presa d’atto. La verità è che i cittadini, i professionisti e le associazioni hanno ancora modo di portare avanti proposte ed idee, infatti ora ci saranno 45 giorni per tutti per presentare osservazioni.

Certo serve un minimo di impegno e buona volontà per elaborare le osservazioni che comunque non debbono essere tesi di laurea ma solo delle osservazioni che esprimano i dubbi che ci sono.

La VAS segue di 13 anni la variante originale e di quattro la ri-adozione fatta solo come pezza di copertura per portare modifiche di comodo.

Il consumo di territorio è inferiore ma ci saranno più residenti, e nulla è scritto in termini di servizi e maggiore tutela dell’ambiente o innovazione sociale.

L’impianto dei documenti si rifà agli obiettivi della variante di tredici anni fa. Per concludere vale la pena ricordare che questa variante, già vecchia di tredici anni, vuole modificare il Piano Regolatore Generale del 1978, parliamo di oltre quarant’anni fa.

Quindi tutti debbono fare mente locale sul fatto che non impegnarsi oggi potrebbe significare doversi tenere gli errori urbanistici per altri venti o trenta anni.

Chi ha a cuore la vivibilità per sé e per i propri figli ha il dovere morale di impegnarsi, oppure poi non stare a rompere le scatole con le lamentele, parli oggi o taccia per sempre, almeno potrà in onestà dire di averci provato.

Ora vediamo chi farà qualcosa e chi scapperà dietro le solite vili scuse. A tutti quelli che non faranno nulla e si lamenteranno nei prossimi anni al bar o sulle piattaforme social vale la pena ricordare un aforisma tanto crudo quanto vero, “se un uomo non è disponibile a correre qualche rischio per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla o è lui che non vale nulla.“ — Ezra Pound

cardinal Mazzarino

Pubblicato venerdì, 24 Marzo 2023 @ 06:54:00     © RIPRODUZIONE RISERVATA