“Intanto ringrazio tutti per la solidarietà. Siete la mia artiglieria. Quanto ai motivi della chiusura temporanea della pagina, pur comprendendo coloro che hanno pensato che fosse dovuta a motivazioni legate ai contenuti da me pubblicati, vi informo che non è stata provocata da quelli, anche perchè la mia satira non è mai stata né violenta né offensiva”. Questo il messaggio apparso sulla pagina Facebook “Le più belle frasi di Osho”, rimasta oscurata per alcune ore.
“Semplicemente m’ero scordato de pagà ‘na bolletta. Scherzi a parte, c’è stata una segnalazione relativa al soprannome con cui ormai tutti mi conoscete e un conseguente errore di valutazione da parte di Facebook, riconosciuto dopo il mio reclamo. Tutto a posto. Comunque pe sicurezza il libro compratevelo…’n se sa mai“.
L’eco della notizia è arrivato fino al litorale nord, dove è presente un’altra pagina satirica, Terza-Bara notizie da morire, che – scherzandoci su – ha annunciato: “Osho sta bene, si è rifugiato nell’ambasciata italiana della Repubblica democratica del Cerreto”.