La pedagogista cerite Anna Onelli spiega alcuni modi di dire • Terzo Binario News

La pedagogista cerite Anna Onelli spiega alcuni modi di dire

Nov 30, 2022 | Cerveteri, Cultura

Tre di essi sono legati a papa Sisto V Peretti

“È incredibile ma questi modi di dire sono legati al carattere e al comportamento del Papa, che il poeta romano Gioacchino Belli, nel 1800, definì “ER PAPA TOSTO”. Mi riferisco a Felice Peretti, nato nel 1521 a Grottammare nelle Marche, divenuto Papa nel 1585 con il nome di Sisto V.

Lui aveva una sorella maggiore di nome Donna Camilla Peretti (1519-1605) una donna molto importante nella Roma papalina; fu lei, suo malgrado, a dare origine al celebre detto: “Sora Camilla. Tutti la vogliono e nessuno la piglia”.

Infatti, anche da vedova, lei aveva tanti spasimanti ma scappavano tutti quando sapevano che era la sorella del Papa detto “il giustiziere”.

Incredibile a dirsi ma per questo Papa, “giustizia e denaro”, erano le parole d’ordine, per questo di notte lui andava in giro per Roma come un vecchio mendicante per scovare briganti e impostori. Solo nel giorno del suo insediamento fece impiccare due briganti e nei mesi successivi ne fece eliminare almeno tremila. Anche chi tradiva il coniuge era giustiziato!

Per la riscossione delle tasse chiamò a Roma numerosi suoi compaesani marchigiani, che giravano di casa in casa per “convincere” a pagare, per questo ancora oggi, scherzosamente si dice: “È mejo un morto in casa che un marchiciano fora da la porta”.

C’è da aggiungere che questo Papa non credeva ai miracoli e perseguiva chi si voleva approfittare della credulità popolare.

Il detto popolare “Papa Sisto nun perdona manco a Cristo”, si deve ad un sonetto del poeta Gioacchino Belli riferito al fatto che Papa Sisto, di fronte al miracolo di un crocefisso che trasudava sangue, prima lo osservò, poi alzò il crocefisso davanti a tutti e disse:” Come Cristo ti adoro, ma come legno ti spezzo” fu così che, rompendo il legno su un ginocchio, vi trovò all’interno una spugna imbevuta del sangue di gallina. Naturalmente al prete bugiardo fece tagliare la testa.

In soli cinque anni di pontificato, Papa Sisto V cambiò il volto di Roma, riducendo a suo modo la delinquenza ma anche realizzando un piano urbanistico rivoluzionario: la costruzione dell’acquedotto “Acqua Felice” e di palazzi come quello Vaticano e quello Laterano, rialzò quattro obelischi, a San Pietro in Vaticano, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e Piazza del Popolo”.

Anna Onelli