di Cristiana Vallarino
Birra artigianale – dieci i marchi presenti nei vari stand lungo l’alberata Dante Alighieri – più degustazioni e laboratori ospitati sotto la tensostruttura di piazza Matteotti, circondata da vari stand di prodotti sempre della Tuscia. Questa in estrema sintesi la manifestazione “Pan per Focaccia” che ha animato il cuore antico di Tarquinia venerdì e sabato, ultimi due giorni di settembre.
Fino all’una di sabato in giro ci sono state tantissime persone, molti anche villeggianti che si sono voluti godere questa coda estiva, approfittando anche della musica dei dj set. E a registrare i tutto esaurito sono state anche le pizzerie e i ristoranti della zona.
Le degustazioni – sempre introdotte da Carlo Zucchetti – sotto la tenda, dell’ultima giornata, sono state quella a cura di Salvo Cravero, chef esperto di panificazione e poi di Dante Palombi, relatore F.I.S.A.R. che ha parlato di birra. E ancora c’è stato lo show cooking dedicato all’Etruscotto con la Pasticceria Gentili di Tarquinia. Sono stati presentati gli ottimi biscotti realizzati con farine grano antico, un esperimento decisamente riuscito in cui Anna Rita Natali, co-titolare, ha fermamente creduto. Come ha raccontato ai presenti seduti al tavolo.
A chiudere il laboratorio Slow Food “Del pane non si butta niente: esempi di buone pratiche contro lo spreco alimentare” con Alessandro Ansidoni, portavoce della Condotta Slow Food Costa della Maremma Laziale, e Vittoria Tassoni, dell’Alleanza Cuochi e Presidii Slow Food.
I presenti hanno ascoltato i racconti sul pane e le ricette di recupero. La cuoca dell’associazione “Il Prezzemolino” ha poi servito i piatti da lei preparati. Prima una panzanella stile tarquiniese, piatto tipico dei butteri di una volta, chiamata “canata”: quindi pane bagnato e sbriciolato con pomodori, cipolla rossa, cetriolo, olio EVO e, a piacere, un goccio di aceto di kiwi (una novità de “L’Agro del Kiwi” di Latina). La Tassoni ha usato il pane giallo di Allumiere, presidio Slow Food, anche per l’ottimo dolce servito. Pane bagnato nel latte, uova, uvetta, mela, noci o qualsiasi altra frutta di stagione, come, ha raccontato la cuoca, le ha insegnato sua suocera, depositaria di antiche tradizioni culinarie di famiglia. Quando il recupero era una sana abitudine.
La manifestazione “Panperfocaccia – Sapori nati nella Tuscia”, in cui è inserita la due giorni della birra artigianale, organizzata dal Comune di Tarquinia con il contributo di Regione Lazio – Arsial vede la collaborazione della Pro loco Tarquinia, dell’associazione culturale Viva Tarquinia, dell’”enogastronomo con il cappello” Carlo Zucchetti, di Slow Food Costa della Maremma Laziale e del biodistretto Maremma etrusca e Monti della Tolfa.