Gli influencer della politica si sono visti a Ladispoli e Cerveteri, senza essere candidati • Terzo Binario News

Gli influencer della politica si sono visti a Ladispoli e Cerveteri, senza essere candidati

Lug 7, 2022 | Ladispoli, Politica

“Anche se questa etichetta non mi sembra sia molto usata, imperversa su Facebook una nuova figura social: l’influencer politico.

A differenza degli influencer più blasonati, che mediamente ricevono dalla loro attività una discreta rendita perché riescono a pubblicizzare efficacemente dei prodotti, l’influencer politico ha una ben precisa caratteristica: non sposta nemmeno un voto.

È completamente inutile, ma a lui/lei, anche se ne fosse consapevole, non importerebbe nulla. Si è influencer politico per una presunta vocazione sociale, ma soprattutto per il sottile piacere di ricevere ascolto e approvazione a suon di like da chi la pensa come loro.

Naturalmente una caratteristica basilare dell’influencer politico è quella di essere decisamente schierato, ed essere più realista del Re.

Spessissimo, come abbiamo potuto notare nelle ultime elezioni di Cerveteri e di Ladispoli, non sono nemmeno dei candidati.

Ma sono pervasi comunque da un fuoco sacro che li spinge a scrivere più post al giorno e, soprattutto, a non lasciare mai senza un’adeguata e ficcante risposta i post degli “avversari” politici del momento.

Ma, come ho anticipato all’inizio, la caratteristica principale di questi stakanovisti dei social è quella che mediamente, dal più scarso al più acuto, non spostano neanche un voto. Ma semplicemente aggregano su Facebook una comunità virtuale di individui che già la pensava come lui.

Anche dopo questa elezione, avrete sicuramente letto o sentito espressioni del tipo: “…ma come è possibile? Tutti si lamentano e poi non votano per il cambiamento…”

Che cosa ancora, noi frequentatori dei Social non riusciamo a capire? Quello che gli analisti più accorti stanno dicendo da un pezzo: Facebook polarizza gli schieramenti. Provo a spiegarmi meglio con un esempio tratto dallo Sport. Supponiamo di avere una popolazione fatta solo da Romanisti e da Laziali. I Romanisti sicuramente saranno portati a leggere i post che parlano bene della Roma e malissimo della Lazio. Ma non solo. Gli algoritmi di Facebook, per come sono stati ideati, dopo che io avrò letto qualcuno di questo tipo di post, continueranno a propormi, in via privilegiata, praticamente solo post che esaltano la Roma e sminuiscono la Lazio.

Capite cosa significa questo? Che se sono della Roma, e scrivo bene dei Giallorossi e male dei Laziali, dopo un po’ mi leggeranno solo tifosi Romanisti. E naturalmente viceversa. Con l’ovvio risultato che chi era della Roma rimane della Roma, e chi era della Lazio rimane della Lazio.

Cioè Facebook, in tutti i campi, anche in Politica, crea degli ambienti virtuali dove ognuno è portato a visualizzare i post che sono più vicini alle proprie convinzioni e ideologie. E di rispondere ai post di quegli utenti che condividono le proprie opinioni. Nella letteratura scientifica si chiamano “Camere d’eco”.

Questo lo potete facilmente verificare da soli andando a vedere chi scrive regolarmente certi post su Facebook, non solo di politica, e chi vi risponde. In tutti i campi. Dalla Politica alle scelte vaccinali.

Poi, per spiegare il perché non spostano neanche un voto, naturalmente ci sono anche altri fattori legati, per esempio, alla inevitabile poca credibilità di chi scrive regolarmente cose radicalmente e costantemente schierate da una parte sola. Ma complicheremo inutilmente una trattazione che già a mio parere sostiene adeguatamente la tesi che i cosiddetti “Influencer della Politica”, almeno nella loro attuale natura, generalmente non spostano neanche un voto.

Che lezione trarre da tutto questo? Che i Social andrebbero usati per confrontarsi in modo oggettivo e abbattendo gli schieramenti. Solo così potrò coinvolgere anche chi non la pensa come me. Solo così le mie idee potranno essere credibili a tutti, e non soltanto a chi la pensa come me. Poi magari non riuscirò a convincere nessuno. Ma almeno mi avranno ascoltato e letto anche quelli che solitamente non lo facevano. Un modo di usare i Social che sicuramente mi impegnerà di più di quello dove mi basta urlare che i Laziali o i Romanisti sono brutti e cattivi. Ma se accadrà questo, finalmente cominceremo a parlare tutti di Sport o di Politica. Quelli con la S e P maiuscole. E sarà un’occasione di crescita per tutta la nostra Società”.

Giovanni Zucconi