"Giù le mani": l' 8 e 9 giugno saranno due giorni all'insegna della lotta al femminicidio • Terzo Binario News

“Giù le mani”: l’ 8 e 9 giugno saranno due giorni all’insegna della lotta al femminicidio

Giu 6, 2013 | Ladispoli

violenza_donneUn gruppo di donne di Ladispoli insieme con la nostra Assessora alla Cultura Dott.ssa Francesca Di Girolamo, hanno deciso di richiamare l’attenzione della cittadina, su un problema sociale che sta assumendo toni e contorni sempre più devastanti, quali il Femminicidio. La notte tra l’8 e il 9 giugno dalle ore 21 il palazzetto comunale sarà teatro di spettacoli, readings di poesie, dibattiti e musica fino a notte fonda. Sono invitati soprattutto gli uomini e i ragazzi, perché sono loro che debbono sensibilizzarsi: sono loro che dovrebbero avvertire la rabbia di essere stigmatizzati in quanto uomini. Ora c’è da ragionare sulle cause di questo fenomeno di violenza contro le donne. Noi ricordiamo le 127 donne uccise nel 2012, per non parlare delle 37 o giù di lì uccise nel 2013.

Sono numeri impressionanti che devono indurre alla riflessione collettiva. Perché sono sempre le donne a pagare il conto di una degenerazione morale? Perché sono sempre le donne, la vecchia Eva condannata fin nell’antichità? Il corpo delle donne, amato e desiderato dagli uomini, odiato e disprezzato al punto da essere sfigurato con l’acido, lacerato da coltelli, pugni, e finanche bruciato, affinché sparisca e non turbi più il maschio, la mente labile per eccellenza! No, non voglio stigmatizzare i maschi come dementi, che non sono in grado di controllare i propri istinti. Non lo ritengo giusto verso i nostri compagni, i nostri figli. C’è in verità un’educazione penalizzante verso il sesso femminile che ci viene dalla storia; eppure mai, come in questo periodo, si è sentito parlare di femminicidio. Quindi non tanto il raggiungimento del piacere sessuale fine a se stesso, ma la distruzione del corpo della donna.

giù le maniSi osserva quasi sgomenti alla reazione violenta di fronte al mutare dei ruoli tra uomo e donna, che si manifesta tra le popolazioni maschili del Sud del Mondo, a cultura prevalentemente cristiana e mussulmana. L’emancipazione femminile incarna l’Antidio. La femmina da sempre istigatrice del mite maschio, è nella storia condannata a volte dalla sua stessa madre. La Madre diventa la donna che condanna se stessa, che si avvilisce nel suo ruolo. Tali sono le madri di quei ragazzi violenti che, pur di proteggere il loro cucciolo, negano l’evidenza; o quelle donne, psicologicamente sottomesse, al punto da perdonare il loro compagno che le picchia. Ma siamo anche tutte noi quando rimaniamo indifferenti di fronte alle difficoltà delle nostre simili, per pusillanime egoismo; quando rinunciamo a votare una donna a favore di un uomo. Quel che mi chiederò finché campo: ma perché la donna è oggetto di tante attenzioni maschili, che nei secoli l’hanno costretta ad umilianti regole, che hanno limitato la sua sessualità?

Ma perché la continuità della razza deve essere prerogativa maschile? Chi li genera questi figli? Gli uomini forse, che morirebbero ai primi dolori del parto? Non mi posso perdere in questo dibattito, lo faremo tutti insieme: Donne e Uomini Sabato 8 giugno dalle ore 21, vi aspettiamo numerosi. Sono tanti, per fortuna, gli uomini che amano le donne e non solo come oggetto di piacere, ma con rispetto per le loro idee, per la loro salute, per la loro intelligenza, per la loro diversità. DIVERSITA’ – è questo un concetto che non si riesce ad accettare. Le donne, l’omosessualità, la disabilità, le diverse culture, tutto quello che veramente di bello, di grande ha l’uomo, il potere grigio che regola queste terre di frontiera: tal mi paiono l’Italia e tutti quei paesi dove ancora predominano sentimenti e culture repressive, lo registra come un nemico da abbattere con ogni mezzo e forma. Domenica 9 giugno appuntamento alle ore 18,30, dalla stazione di Ladispoli-Cerveteri, partirà il corteo di musica e rumori vari; portate pentole o quant’altro per fare baccano, il corteo rumoroso deve simboleggiare la lotta al silenzio, complice principale di tutti questi omicidi. In piazza ci sarà un flash mob con un balletto alla fine del quale tutti insieme grideremo GIU’ LE MANI e poi attendetevi pure una sorpresa. La cosa che è importante è che si parli di questo tema e si educhino i maschi al rispetto e alla tolleranza verso l’altro sesso e non solo con le parole, ci vogliono i fatti.