Mercoledì 17 dicembre la professoressa Pascucci ci ha fatto una sorpresa invitando in classe Giancarlo Scacchia, un fotografo e volontario di un’associazione spagnola che da molti anni viene nelle classi a parlare dei suoi viaggi di volontariato e mostrare le sue fotografie.
È entrato in classe dicendo come prima cosa il suo nome e che cosa gli piace fare: adora molto frequentare la biblioteca vaticana dove ha lavorato per molti anni, guardare i primi strumenti di fotografia e fare viaggi. Ci ha mostrato una foto panoramica dell’antica città greca di Pergamo; così ci ha spiegato che la forma dei teatri greci consente agli spettatori di seguire la storia recitata fin ai posti più alti; lui ce lo ha confermato personalmente perché era incuriosito dalla forma ad orecchio dei teatri greci, allora è salito in ultima fila e ha chiesto di recitare ai suoi amici di pronunciare una frase ed è riuscito a comprendere bene ogni singola parola.
Gianka ha parlato di un suo viaggio in Perù dove ha visto molti bambini di strada che venivano aiutati dai volontari; molti erano anche piccoli. Ci ha spiegato che in Perù si trova il lago navigabile più alto del mondo, il Titicaca. Un posto bellissimo!
Giancarlo ha fatto viaggi anche in Africa. Ci ha raccontato che, durante uno dei suoi viaggi africani, un bambino di strada gli si è avvicinato tenendo il broncio; lui gli ha posto una domanda; ma nessuna risposta. Poi per catturare la sua attenzione Giancarlo gli ha mostrato una moneta; ma il bambino non ha allungato la mano e non ha detto nulla. Allora gliel’ha messa nel giacchetto ed il bambino se ne è andato via, senza dire una parola, sempre con il suo viso imbronciato portando via con sé il motivo del suo broncio che noi possiamo solo immaginare.
Il volontario ci ha illustrato la foto di una statua che aveva la forma di un toro, quella delle donne giraffe che hanno degli anelli al collo da quando erano piccole. Altri scatti hanno immortalato gli sguardi sorridenti dei bambini; pur nella loro povertà sembrano contenti e felici… Mentre noi, a volte, per un nonnulla, pur avendo tutto, ci lamentiamo…
In molti paesi africani gli abitanti sono stati costretti a fuggire e ad emigrare all’estero perché lì avvengono vere e proprie stragi. C’è miseria, malattie, non c’è lavoro, ci sono tensioni. Giancarlo ha visto tutto questo e ci ha raccontato che quando andava a fare il mago e il mangia-fuoco nelle scuole africane: i ragazzi restavano stupiti ed i maestri spaventati perché nella loro cultura la magia è sacra come lo è anche il fuoco.
Gianka ci ha salutato con alcuni divertenti giochi di magia, gli stessi che fa ai bambini delle scuole dove va a svolgere il servizio di volontario. Ci ha invitato ad andare sul suo sito a vedere le fotografie e promettendoci un altro incontro verso aprile o maggio. Io sono stata molto sorpresa da questo “regalo” fatto dalla professoressa a noi alunni della I M, uno dei tanti che la nostra scuola fa a noi ragazzi.
Giulia Canducci 1 M