Ecodistretto a Ponte Malnome: nuovi impianti nocivi nella Valle Galeria • Terzo Binario News

Ecodistretto a Ponte Malnome: nuovi impianti nocivi nella Valle Galeria

Lug 15, 2014 | Ambiente, Fiumicino, Roma

ponte malnomeRiceviamo e pubblichiamo – Fortini e il duo Marino sono i nuovi Sottile e Clini. Oramai è chiaro a tutti. Ecodistretto: è questa la nuova iattura che minaccia la Valle Galeria, ancora impianti al posto della tanto decantata bonifica!

AMA, infatti, con l’aiuto del duo Marino, del silenzio di Zingaretti e dei decreti che questo governo potrebbe affiancare a quello sulla competitività, vorrebbe costruire vicino al suo inceneritore di rifiuti ospedalieri a Ponte Malnome un “eco”distretto con tanto di tritovagliatore e di un grosso biodigestore.

Il primo, disconosciuto dall’Europa e dal Ministro Orlando (circolare 6 agosto 2013), non è un impianto di trattamento e di stabilizzazione dei rifiuti, semplicemente li trita riducendone il volume, il secondo è un impianto di digestione anaerobica (biogas) con annessa centrale termoelettrica (impianto insalubre di classe 1) la cui finalità non è fare del buon compost ma produrre biogas da cui estrarre metano da cui, bruciandolo, ricavare energia (operazione questa che fruisce di ricchi incentivi pubblici, ossia soldi nostri!). Il digestore oltre al gas produce un residuo solido, il digestato, che in troppi, AMA e i Marino in primis, si ostinano a chiamare compost, ma che è un rifiuto identificato con CER 190600 e che deve essere a sua volta sottoposto ad un ulteriore trattamento aerobico per ottenerne un materiale in ogni caso difficilmente utilizzabile in agricoltura.

Così, invece di partire rapidamente con una effettiva bonifica della Valle Galeria, area riconosciuta ad alto rischio ambientale, si continuano a prevedere impianti inquinanti e fortemente impattanti. Gli addetti ai lavori conoscono le incongruenze dell’iter autorizzativo dell’inceneritore Colari, l’inquinamento prodotto dai numerosi impianti presenti, così come è noto il fatto che la discarica non è ancora chiusa definitivamente ma due lotti sono destinati ad essere riempiti di FOS (pratica che non può considerarsi bonifica ma discarica di servizio degli scarti del TMB).

Quello che serve per uscire dall’emergenza sono una robusta politica di prevenzione, la raccolta differenziata spinta, piattaforme di selezione ed impianti di recupero dei materiali secchi ed organici, questi ultimi mediante compostaggio aerobico. Tutto il resto, comunque chiamato, ci inchioderà definitivamente al vecchio ciclo dei rifiuti condannando ancora per decenni territori e comunità a subire devastazioni e danni alla salute; ai rifiuti di Roma vanno trovate soluzioni diverse, non possono continuare a gravare sulla Valle Galeria, a Rocca Cencia, a Villa Spada e nel limitrofo comune di Fiumicino a Maccarese dove vengono avviate 360 t/g di rifiuti umidi derivanti anche da raccolta stradale.

Con le false promesse vogliono prenderci per stanchezza? Non ci riusciranno. La discarica di Malagrotta è stata chiusa solo grazie alla pesante multa (500.000 €/giorno) che la Corte di Giustizia Europea stava per inviare all’Italia. Ulteriori aggravi su quel territorio ad alto rischio ambientale e soggetto a legge Seveso II verranno segnalati prontamente alla UE. In Valle Galeria NON PASSERANNO MAI e faranno la fine dei loro predecessori Clini e Sottile che sono andati a sbattere su una barriera invalicabile di azioni tecnico-legali fatte da decine di tecnici, legali e cittadini preparati e agguerriti. Ci attendiamo, oltre alle scuse dei tre personaggi citati, l’archiviazione definitiva del progetto di un ecodistretto a Ponte Malnome, l’avvio in tempi certi della bonifica della Valle.