Riceviamo e pubblichiamo – I rappresentanti dei lavoratori al comitato portuale, oltre ad esprimere la loro solidarietà ai lavoratori dell’acciaieria umbra, i quali stanno vivendo un dramma ormai troppo frequente in questa nazione, si dicono preoccupati sul futuro delle attività portuali del nostro scalo.
Già da tempo stiamo lavorando in simbiosi per affrontare in maniera propositiva le criticità legate ai traffici, criticità che sotto l’ombra della crisi celano altre verità. Siamo convinti che molti committenti si siano allontanati dallo scalo non per ragioni esclusivamente legate ai costi ma anche a problematiche di stoccaggio e alla burocratizzazione delle pratiche legate alle merci in arrivo e in partenza.
Riteniamo infatti che la competitività di un porto si evince dall’insieme dei soggetti pubblici e privati che in esso operano di proporre offerte di infrastrutture e servizi qualitativamente elevati e di come siano realmente in grado di rispondere alle esigenze del mercato, è da qui che nasce la voglia e l’esigenza di contribuire offrendo energie esperienze e collaborazione alle istituzioni tutte, perché crediamo ci siano le condizioni per migliorare dei tecnicismi che permetterebbero una crescita graduale che consentirebbe di migliorare le infrastrutture, ed i servizi ad esse collegati, garantendo un funzionamento ottimale, elemento cardine del tanto agognato sviluppo in termini occupazionali.
Sottolineiamo le importanti quanto preziose azioni messe in campo dall’autorità portuale decisive per lo sviluppo del network, , tra cui il pre-clearing, – sdoganamento in mare della merce, il quale quindi anticipa in maniera incisiva la tempistica delle pratiche di nazionalizzazione della merce – già avviato, e l’istituzione di una zona franca ancora in fase embrionale, ma che potrebbe essere uno dei punti di forza dello sviluppo dello scalo.
Purtroppo ci troviamo ad esprimere preoccupazione per una crisi forte che sta investendo l’acciaieria di Terni che, nonostante gli sforzi e gli impegni sopra descritti, investirebbe indirettamente la nostra città, creando uno scompiglio occupazionale ancora maggiore a quello che quotidianamente, purtroppo, viviamo. I tagli messi in atto dalla Thyssen krupp prevedono una riduzione del 20% sul costo del trasporto, cifra improponibile per un settore già devastato dai continui rincari del gasolio e da una concorrenza spietata pronta a tutto per ridurre il costo del lavoro, e che già hanno visto perdere sulla piazza di Civitavecchia una quota pari al 90% del lavoro a favore del trasporto su rotaia.
Il netto calo di attività portuali legati alla produzione di acciaio ci ha da subito allarmato, per questo ci siamo attivati in sinergia con le imprese locali Traiana, GTC, C.A.C. e Compagnia Portuale, che nonostante le difficoltà comprovate sono riuscite, con grande senso di responsabilità, a mantenere i livelli occupazionali.
Il 17 ottobre a Terni si terrà uno sciopero generale, in quell’occasione una delegazione di lavoratori portuali manifesterà al loro fianco auspicando che risvegliare una solidarietà tra lavoratori e che il governo faccia del tutto per ripristinare una situazione che potrebbe portare al collasso due importanti regioni produttive.
Alfonso Astuti, Massimo Gattuso, Patrizio Loffarelli, Enrico Luciani
