La maglia numero 4 sulle spalle, perché la 10 non voleva indossarla. Perno in mezzo al campo del 4-3-3 dell’Asd Setteville Caserosse. Movimenti naturali, come vertice alto o basso, che solo in pochi possono capire. Carattere da vendere, anche perché in campo di botte ne prendeva. Ed era inevitabile: con quei piedi, gli altri non lo vedevano mai. Davide Favetti, 17 anni, è morto mercoledì 6 marzo a Colle Fiorito di Guidonia. Oggi 8 marzo – alle 15 – nella chiesa “Tempio degli Angeli”, si terranno i funerali.
Donato Olivieri, presidente dell’Asd Setteville, ha ricordato il ragazzo: “I compagni, scherzosamente, lo chiamavano ‘ciccione’. Per me, invece, era Maradona. La storia con noi è cominciata tre anni fa. La prima partita in mezzo al campo mi ha fatto vedere la luce”.
“Quando gli altri erano in difficoltà passavano la palla a lui – ha continuato – a livello caratteriale aveva compiuto passi da gigante. In quest’ultimo campionato, aveva raccolto un paio di gialli. Era migliorato anche il rendimento a scuola”.
La squadra e la società si è stretta intorno alla famiglia Favetti. Oggi i giocatori del Setteville Caserosse sorreggeranno la bara con la salma del 17enne: “Ieri sera ho radunato i ragazzi. Adesso siamo primi in classifica e i ragazzi hanno promesso che vogliono arrivare alla fine, per regalare la vittoria al loro amico”. Domani 9 marzo la squadra sarà in trasferta: così hanno voluto il papà e la mamma di Davide.
La maglia numero 4 è stata ritirata. Un’altra, personalizzata, è stata donata ai genitori del 17enne. Il pallone, invece, è stato l’ultimo regalo a Davide da parte dei compagni. Per continuare a disegnare traiettorie, da qui all’eternità.
