Civitavecchia, le Dogane bloccano 12 tonnellate di rifiuti diretti in Africa • Terzo Binario News

Civitavecchia, le Dogane bloccano 12 tonnellate di rifiuti diretti in Africa

Lug 10, 2017 | Civitavecchia, Cronaca

Doppia operazione nei giorni scorsi da parte dell’ufficio delle Dogane di Civitavecchia. Nell’ambito delle attività di contrasto al traffico transfrontaliero di rifiuti, i funzionari dell’antifrode della Dogana, unitamente ai militari della Regione Carabinieri Forestale “Lazio” – Stazione di Civitavecchia, hanno sequestrato un carico di rifiuti rinvenuti all’interno di un container con destinazione Repubblica del Sudan contenente, secondo quanto riportato nella fattura commerciale, autoricambi usati.
Nel corso della verifica, effettuata dopo che un primo controllo effettuato con lo scanner a raggi X in dotazione alla dogana, aveva confermato i sospetti dei funzionari, si è accertato che all’interno del container erano ammassati alla rinfusa anche autoricambi usati, attinenti la sicurezza del veicolo, in pessimo stato di manutenzione (assali ponti posteriori, pompe benzina esterna, giunti, motori e cruscotti comprensivi di centralina e fusibili) oltre che rifiuti di impianti elettrici e componenti elettronici (R.A.E.E.) estratti da autoveicoli rottamati. Il proprietario della merce, titolare di una ditta individuale, non iscritta come esercente attività di autoriparazione, non è stato in grado di fornire ulteriore documentazione riguardante l’avvenuto assolvimento delle prescrizioni previste dalla normativa vigente per il commercio delle parti di ricambio recuperate dai veicoli fuori uso. Conseguentemente, la merce è stata sequestrata e l’autore dell’infrazione è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per violazione della normativa ambientale prevista dal d.lgs. 152/2006.
Inoltre, nell’ambito dei controlli a tutela dei consumatori in materia di sicurezza sui dispositivi di protezione individuale, l’ufficio delle Dogane ha sottoposto a fermo temporaneo 400mila “copriscarpa da lavoro” di provenienza cinese in quanto sprovvisti dell’obbligatoria marcatura CE (Reg. CE 765/2008). Il Ministero delle Sviluppo Economico (autorità di vigilanza competente in materia), prontamente interpellato, ha confermato la validità del fermo ed emesso un provvedimento di divieto di immissione della merce sul mercato, ordinando all’importatore di documentare la conformità dei prodotti, pena il respingimento della merce o la sua distruzione. Sentito l’importatore, si è proceduto al respingimento della merce al di fuori dell’Unione Europea.