“Riteniamo che dare del “fascista” ad una persona sia un insulto grave, da proferire con la certezza che la persona a cui è diretto lo meriti appieno.
È infatti sempre necessario distinguere chi esprime orientamenti politici di destra, comunque in linea con i valori democratici e costituzionali, da chi invece manifesta apertamente simpatie per il ventennio fascista e i criminali che ne furono protagonisti, ventennio in cui la libertà e la democrazia furono soppresse con odio e violenza inauditi (è sempre bene ricordarlo).
Non è la prima volta che esponenti di Fratelli d’Italia con funzioni dirigenziali e incarichi istituzionali, attraverso dichiarazioni e atti materiali, esaltano il fascismo e i suoi gerarchi.
Anche nella nostra città, purtroppo, fin troppo spesso siamo costretti a registrare esternazioni, comportamenti e decisioni da stigmatizzare con forza e nettezza: dedicare la propria sede ad Almirante, fautore delle leggi razziali, promuovere convegni celebrativi in onore di criminali di guerra come Rodolfo Graziani o esporre i simboli della X-Mas, costituiscono segni indiscutibili di una precisa scelta politica, una scelta che ha come riferimento il fascismo liberticida e la famigerata repubblica di Salò. In tal senso, hanno ben poca importanza i tentativi – a dire il vero piuttosto velleitari – di dissimulare tali, inaccettabili “simpatie”.
Da ultimo, la dedica all’“indimenticabile Pino Romualdi immortale punto di riferimento”, pubblicata da un noto dirigente locale di FdI (peraltro non nuovo a simili aberrazioni), evidenzia chiaramente la vicinanza ideale ad un uomo già vicesegretario nazionale del Partito Repubblicano Fascista, quello della famigerata Repubblica di Salò, asservita all’alleato nazista, complice di massacri e crimini indicibili.
Non c’è quindi da stupirsi che, in linea con le proprie, malcelate “nostalgie”, rappresentati dei vari livelli di governo – appartenenti a quella particolare area politica – promuovano politiche apertamente reazionarie, connotate da elementi di xenofobia, classismo, omofobia e repressione del dissenso.
Ognuno si sceglie il “punto di riferimento” che ritiene opportuno, ma la democrazia e la libertà non si conciliano né mai si concilieranno con tali “riferimenti” e, in questo caso, riteniamo che l’epiteto “fascista” sia più che meritato”.
Anpi Civitavecchia