Ladispoli, i varchi elettronici sono un pericolo e da gratis rischiano di essere pagati due volte • Terzo Binario News

Ladispoli, i varchi elettronici sono un pericolo e da gratis rischiano di essere pagati due volte

Ott 3, 2015 | Ladispoli, Politica

varchi ladispoliSui varchi mancava solo la pietra tombale della relazione di due tecnici del Ministero dei Trasporti per mettere nero su bianco delle considerazioni ovvie che chiunque davanti a quegli “aggeggi” si è posto durante l’estate.

Parlare di “aggeggi” potrebbe sembrare dispregiativo, ma per i tecnici ministeriali quello che si sono trovati davanti giunti a Ladispoli sono stata una vera e propria novità, un’invenzione. Tra tutti i dispositivi omologati dal Ministero per questa funzione, infatti, non c’è nulla di così ingombrante che addirittura dimezza la larghezza della carreggiata stradale.

Nella relazione giunta in risposta all’interpellanza del M5S di Ladispoli, i tecnici si chiedono quale necessità ci sia di installare una componente fissa così grande. La risposta l’avevamo data settimane fa. Quei varchi sono impianti pubblicitari ancor prima che varchi elettronici e lo testimonia il fatto che il loro utilizzo è previsto per i soli fine settimana di due mesi l’anno. Del resto la società che ha presentato il progetto ha tutt’altra mission aziendale, occupandosi di impianti pubblicitari. Per la progettazione e la realizzazione infatti la OPS srl si è avvalsa di professionisti locali.

Sempre nella relazione, i tecnici fanno notare che per svolgere la stessa funzione sarebbero bastati dei dissuasori mobili, come quelli che si elevano da terra e che scompaiono quando il passaggio è consentito.

Ci sono però dei punti ancora da chiarire. I varchi infatti non sarebbero un prodotto omologato, ma delle costruzioni artigianali realizzate da aziende di Ladispoli. Ci si chiede a questo punto se oggetti privi di qualsivoglia omologazione (dubbia a questo punto la legalità del sistema di apertura automatica che nell’estate andò in tilt con la musica di un dj) possano costare oltre 16.000 euro ciascuno compresa l’installazione. Si sarebbe speso altrettanto per comprare 6 pattuglie della polizia locale da parcheggiare nei week end e da utilizzare per il resto dell’anno.

Ora che il Ministero ha chiesto la rimozione per una serie lunghissima di motivazioni, ci si chiede come si possa chiudere la partita tra l’amministrazione comunale e la società OPS s.r.l. che  ha proposto questo progetto ottenendo, senza passare per alcuna gara, la gestione per i prossimi 6 anni di tutti gli impianti pubblicitari del comune.

Nella delibera di approvazione del progetto contenente tutti gli elaborati tecnici  e grafici è infatti scritto “Disporre che l’esecuzione del progetto qui approvato avvenga nel rispetto e piena osservanza delle norme regolanti la contabilità dei lavori pubblici” ma non vi è traccia dell’ottemperanza alle norme del codice della strada ed alle disposizioni del Ministero dei Trasporti.

Il rischio quindi è che la società avendo già speso per quei varchi manterrà la gestione della pubblicità a Ladispoli per i prossimi 6 anni non pagando canoni  e che invece il comune, oltre a non incassare 97.000 di introiti, dovrà spendere per la loro rimozione e l’eventuale installazione di dispositivi a norma. Un’opera pubblica che era stata annunciata gratis e che potrebbe rivelarsi invece pagata due volte.

L’alternativa è che si ottenga l’omologazione dei varchi anche se, come scritto nella relazione del Ministero dei Trasporti, si dovrà comunque disporre lo spostamento in quanto così posizionati i varchi producono pericolo.

Constatata quindi la pericolosità dei dispositivi cosa succederà se nel frattempo qualcuno li urterà con la macchina o se nei pressi avverrà qualche sinistro? E’ molto probabile che a viale Italia tornino le vecchie e care transenne a segnalare i varchi che avrebbero dovuto mandarle in pensione.