Dopo le polemiche Marino rilancia: "Farò il sindaco fino al 2023 a capo di una coalizione di sinistra" • Terzo Binario News

Dopo le polemiche Marino rilancia: “Farò il sindaco fino al 2023 a capo di una coalizione di sinistra”

Ott 2, 2015 | Politica, Roma

ignazio_marino-4Il Sindaco di Roma Ignazio Marino in un’intervista trasmessa a ‘Piazzapulita’ su La7 racconta le sue intenzioni per il futuro politico della Capitale: “Ho sempre detto che farò il Sindaco fino al 2023. Dopo non voglio sapere più nulla di tutto ciò che a che fare con la politica”. E a chi gli chiede con quale partito si ricandiderà risponde: “Lo farò con una coalizione di sinistra”. Marino, poi si lascia andare in un riferimento in merito al confronto con le altri grandi Capitali, che a differenza di Roma, in passato hanno investito su trasporti efficienti e sostenibili, mentre nella sua città si è pensato a rafforzare la mobilità sul gommato. Non solo, infatti, per il Primo cittadino le Capitali d’Europa, quali Londra e Parigi, sarebbero anche più sicure:
“A Londra mi sento più sicuro che a Roma perché c’è un impianto di videosorveglianza che è costato tanto. Lo stesso vale per Parigi”. Infine, si riferisce al tormentone legato al suo viaggio a Philadelphia e alle seguenti dichiarazioni del Papa, che secondo Marino, avrebbe fatto bene a tacere per non alimentare ulteriori tensioni, soprattutto in vista del Giubileo Straordinario: “Fossi stato il Papa non avrei risposto a quella domanda. Se me
l’avesse fatta a me avrei risposto: ‘Non è questo lo scopo del viaggio e della conferenza stampa”. Non è mancata anche la frecciatina a monsignor Vincenzo Paglia, che in un’intervista-tranello estorta da ‘La Zanzara’, lo aveva definito ‘un bischero imbucato’: “I vescovi hanno il compito di curare le nostre coscienze”, tuona il Primo cittadino. “Non esprimo opinioni sui vescovi che hanno il compito di curare le nostre coscienze”. E rivendica: “Ho certamente rianimato Roma, ma c’è un’aggressione straordinaria contro il lavoro della mia Giunta. Io credo che la nostra città ha fatto una sorta di reset come un computer. Noi diamo fastidio perché stiamo cambiando”.