È finita come ci si aspettava, anche se non senza qualche sorpresa. Il tanto atteso Consiglio comunale di ieri sera ha votato la non conformità del progetto del centro commerciale alla Beca rispetto alla delibera n. 69 del 2000. La decisione in realtà era una risposta dovuta in ottemperanza all’ordinanza del Consiglio di Stato che chiedeva al comune se il Progetto Esecutivo, presentato dai proponenti in sede di Conferenza dei Servizi, presso la Regione Lazio, fosse coerente o meno con quanto deliberato dal Consiglio Comunale nel 2000.
Tutta la maggioranza ha votato compatta contro il nuovo progetto che prevede una superficie edificabile molto più ampia di quella prevista 13 anni fa: 140.000 metri cubi contro i 40.000 metri cubi autorizzati con la delibera del 2000.
Non sono mancate le sorprese al momento del voto: 12 i favorevoli e quattro gli astenuti. A favore della delibera avanzata dall’amministrazione si sono espressi tutti gli undici consiglieri di maggioranza più il consigliere del Pd Carmelo Travaglia. L ‘altro esponente del Partito democratico, invece, Celestino Gnazi, invece, ha confermato la sua astensione, sulla stessa linea degli altri tre esponenti dell’opposizione di centrodestra. Un voto che in qualche modo segna una spaccatura all’interno del Pd. Mancava all’appello Lamberto Ramazzotti (Udc).

L’area Beca di fronte al bivio sull’Aurelia per Cerenova dove è previsto il progetto del centro commerciale.
“Chi si astiene – ha commentato il sindaco Pascucci – non si vuole prendere le sue responsabilità, portando avanti tesi di libera interpretazione”.
“Questa per Cerveteri – continua il sindaco – è una giornata storica. Abbiamo chiuso una vicenda lunga tantissimi anni che nessuna amministrazione precedente alla nostra aveva avuto mai il coraggio di risolvere. Noi l’abbiamo fatto.
Inoltre, una cosa alla quale tengo tantissimo è che abbiamo tenuto fede agli impegni presi in campagna elettorale. I cittadini ci hanno votato perché non volevano quel mega centro commerciale, un vero e proprio ecomostro di cemento. Il voto della maggioranza rispetta questa volontà”.
Alla luce della votazione del Consiglio comunale il proponente, che potrebbe anche fare ricorso contro la decisione, avrà due possibilità: o abbandonare il progetto o presentarne un altro che rispetti i limiti imposti per quell’area. In questo secondo caso il progetto dovrà comunque ripassare in aula consiliare per essere approvato o respinto.
“In sostanza – ha spiegato il capogruppo di Governo Civico Davide Campolongo – abbiamo detto no a quel progetto in quanto dichiarato dall’ufficio tecnico non conforme perché eccede in superficie e in volumetria, ma diamo la possibilità al soggetto proponente di presentare un altro progetto conforme alla delibera 69 del 2000″.
In particolare nel deliberato, integrato dai due emendamenti sostanziali presentati da Pascucci, si afferma che il consiglio decide “di non approvare il progetto presentato dalla ricorrente in quanto non conforme a quanto previsto e approvato con delibera del Consiglio comunale 69 del 14.12.2000”, e allo stesso tempo “conseguentemente potrà essere esaminato un progetto coerente con le dimensioni della superficie catastale considerata del citato deliberato”.
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