“La ristrutturazione del mercato di piazza Regina Margherita si può tranquillamente definire una “vergogna”, o meglio una vergogna incompiuta che ha attraversato (e sta attraversando ) tre giunte di diverso colore politico.
Tutti giustamente definiscono il mercato momento sociale primario di incontro per la città, vero centro commerciale naturale, con una particolare attrattiva di questo luogo del cuore per molti civitavecchiesi, spettacolo, immutato nei decenni, tradizione secolare di vita mercantile.
Da 15 anni si spera nella conclusione della sua ristrutturazione ; tale attesa ne ha fiaccato le possibilità, non so se in termini di capacità di vendita ( non esistono dati o ricerche) ,ma basta farsi un giro per rendersi conto della desertificazione commerciale che circonda il mercato, segnale di un doveroso restyling, che però si protrae da troppo tempo.
Poiché credo che sia apprezzato e nel cuore dai civitavecchiesi quanto la ficoncella e le terme ( e qui non voglio fare polemica) avevo sperato,che la sua ristrutturazione( primo atto di una rigenerazione urbana) fosse presentata alla città,ai consumatori,ai cittadini,ai residenti in modo includente: si metteva fine ad una “incompiuta”, una ferita per la città.
Durante le elezioni circolò l’idea di affidare la gestione del mercato a un consorzio, così come in gran parte avviene nei mercati nazionali: consorzio come un soggetto di riferimento che difende gli interessi della categoria nei confronti delle istituzioni pubbliche di altri attori economici e che potrebbe poi anche chiedere organizzazione degli eventi, promozione, marketing etc.
“Il mercato ai mercatali” che vivono giornalmente con fatica e duro lavoro e dovrebbero essere messi in grado di svolgerlo attraverso servizi essenziali e in ambiente adeguato; sicuramente si sarebbero evitate vicende e polemiche recenti.
Però credo che associazioni di categoria ed operatori dovrebbero far sentire la loro voce e la loro collera: giustificata e comprensibile dopo 15 anni”.
Tullio Nunzi