Ci eravamo lasciati prima della pausa estiva con alcuni strascichi e qualche novità che avevamo segnalato ai nostri lettori anche perché la calma estiva porta sempre, a Ladispoli, qualche gioia a chi fa informazione come noi.
Ricapitoliamo per chi si fosse distratto.
Molto avevamo parlato dei tanti, troppi piani integrati ad personam, inclusi una dozzina di villini a S. Nicola usciti dal cilindro magico con uno scambio degno di un suk, senza parametri pubblicamente certificati ed una perdita di area verde costruendoci sopra una pista da skate.
Abbiamo avuto un project financing per la realizzazione di una scuola, a costi degni di una villa in Costa Smeralda, che porterà ad un ulteriore scambio in perdita per il comune, e non è un caso che il soggetto privato interessato sia lo stesso che domina la scena dai tempi di Paliotta, e qui dobbiamo dire che non abbiamo apprezzato l’opposizione che si indigna a imprenditori alterni.
Abbiamo preso atto dell’acquisto di una barca per operazioni di disinquinamento in aree portuali o lacustri, di cui Ladispoli certamente non abbonda, comprata a caro prezzo peraltro contraddicendo quanto era stato sancito della delibera stessa di autorizzazione all’acquisto, visto che alcuni costi sono duplicati, e per trovare traccia della quale dovremo andare a Chi l’ha visto. E fin qui il passato. Ma durante l’estate abbiamo anche notato alcune novità, per esempio il ritorno in auge di certi soggetti operanti nell’ambito dei servizi sociali che in passato erano stati causa di una accusa in tribunale per il sindaco Paliotta e pensavamo ancora legati a quel mondo ma evidentemente ci sono state evoluzioni a destra a noi non note, al motto di “a volte ritornano”. In estate abbiamo assistito al solito bailamme di concerti e feste, assolutamente opportuno in una cittadina balneare come Ladispoli che poco ha da offrire di altro ai villeggianti, ma sui costi dei quali andrebbe fatta chiarezza. Ormai è chiaro che un filo di platino lega l’amministrazione alla Pro Loco, e questo ci può stare, ma quello che è assolutamente inappropriato sono la modalità di incarico e la rendicontazione. Il sistema usato è di gestire tutto a trance, come se fossero cose diverse mentre fanno parte di uno stesso filone e questo porta ad una palese elusione della normativa. La Pro Loco è semplicemente uno dei tanti Enti del Terzo Settore (ETS), iscritti al relativo Registro (RUNTS). Il Comune, ha prima portato la possibilità di contributi al 100% degli importi ed ora gestisce le contribuzioni in maniera che, di fatto, è un affidamento. La Corte dei Conti, in più pronunce, ha sancito che questa pratica potrebbe configurare un danno erariale o comunque violare i principi di imparzialità e trasparenza che sono dovuti per legge. Sarebbe più giusto aprire dei bandi per recepire le proposte e dopo contribuire sulla base del miglior prodotto. Ciò poi che è fuori di ogni regola è la rendicontazione, in quanto sono soldi pubblici e debbono essere esposti in modo pubblico e trasparente e non costringendo i consiglieri a presentare accessi agli atti trovandosi contro la reticenza. Basterebbe rispettare le regole basilari del codice degli appalti e procedere alla rotazione dei soggetti in massima trasparenza anche perché manca la possibilità base per fare comparazioni di analisi di congruenza dei costi. Come poi non ricordare la ‘selezione’ per il responsabile del personale URP di Flavia Servizi, una ricerca accurata di un giornalista che dirigesse il personale ma con una qualche competenza specifica che però il vincitore non risulterebbe avere nel proprio curriculum mentre, viceversa, è giornalista fervido ed attivo sostenitore dell’amministrazione.
Ci ha fatto piacere sentire finalmente l’opposizione portare in aula questi argomenti che noi già evidenziammo ai nostri lettori mesi or sono, sia per le feste allegre (Mazzarino sul Capodanno di Ladispoli 2025:”Tre i problemi, come l’anno scorso” • Terzo Binario News), che per il Responsabile URP (Flavia Servizi cerca un giornalista multitasking: richieste competenze di direzione del personale • Terzo Binario News).
Il sindaco ha mal digerito queste interrogazioni dissotterrando l’ascia di guerra della spocchia ed arrampicandosi sugli specchi ma poco ha potuto contro un chiaro parere del segretario. Andando oltre c’è una novità ed è la notizia dell’approvazione, da parte della Regione Lazio, del Piano dei Porti, con la realizzazione di nuovi approdi fra i quali Ladispoli. Merita essere ricordato che l’ex vice-sindaco siede oggi in regione, per parafrasare il sommo poeta, “colà dove si pote ciò che si vole”. Ora la domanda sorge spontanea: essendo stata approvata la realizzazione di porti fra i 300 ed i 500 posti barca, e ponendo il caso che Ladispoli voglia realizzare un porto turistico, in gergo un Marina, di 300 posti barca, si parla dell’occupazione di almeno 4 ettari in mare e 2 ettari sulla costa (siamo molto minimalisti). Il costo di un porto simile, seppur fatto in stile case popolari ex unione sovietica potrebbe essere tranquillamente intorno ai 12 milioni di €, senza contare l’adeguamento di viabilità e servizi il che porterebbe il costo finale di almeno 18 milioni di euro ma in mani “esperte” basterebbero un paio di invenzioni stile imperiale ed un bel concerto di inaugurazione per superare 20 milioni di €. Tutti soldi da investire salvo rientrare nel tempo ad un costo medio di 50.000€ per ciascun posto barca più gestioni e frattaglie varie. Il Comune di Ladispoli non crediamo possa permettersi questo investimento così per cui ci sorge il dubbio, ma magari è solo nostra malevolenza, che arrivi, di nuovo, il solito Project Financing, magari pilotato dalla solita società buona per tutti i presidenti di Regione destri o sinistri che siano. Scommettiamo che qualcuno, magari il solito imprenditore ormai diventato ambidestro, proporrà quello che già era stato ipotizzato, ovvero uno scambio fra la realizzazione del porto ed un numero imprecisato, buttiamo là 300, villini?. Cemento ricco mi ci ficco che è il motto di questa amministrazione, ma non solo. Tutto ciò con buona pace del PRG con relativa VAS, del PUA con relativa VAS, alla faccia della programmazione urbanistica e della vivibilità!. Vedremo. Chiudiamo segnalando che sembra essersi accesa la spia della riserva per il sindaco Grando almeno a giudicare dalle manovre di bottega in corso che preludono una serie di candidature a sindaco. La cosa sembrerebbe strana perché, sulla carta, ci sarebbe ancora un anno prima di parlarne visto che la scadenza naturale sarebbe giugno 2027. Eppure già corrono le voci di incontri giacobini di chi vorrebbe organizzare una cupola per orchestrare ed apparecchiare la tavola. Ci sono anche personaggi che già si autopropongono o che manovrano nelle segreterie romane, tutti in cerca di una ‘unzione’ dall’alto che possa tacitare tutti ed imporli agli alleati. Intanto di sicuro il sindaco scricchiola per una leggera artrosi procurata dei troppi malumori da lui stesso creati fra i suoi. C’è un’area di centro, per ora in cerca d’autore molti vorrebbero metterci il cappello ma pochi sono sinceri. C’è poi la sinistra tripartita, in cerca di identità vera, che vede da una parte il PD, leggermente più a sinistra Pascucci con i suoi fans che non si sono certo distinti per una strenua lotta contro il sindaco Grando, diciamo molta scena e poca concretezza, salvo l’ultimo consiglio. Discorso a parte merita Ladispoli Attiva che deve crescere politicamente ed alla fine è risultata tecnicamente “bidonata” proprio dai suoi alleati, Pascucci & C in primis, che li hanno trascinati in qualche errore tattico di troppo e non li hanno sempre ben informati di cose loro ben note. Vedremo come evolveranno le cose e, soprattutto, se ci sarà il colpo di scena in cui qualcuno spera, ovvero di veder andare al voto Cerveteri con conseguente rimescolio di alleanze e candidature, anche su Ladispoli, per ora, molte ciarle e poca sostanza. “La gente vede, sente e parla. Purtroppo però vede male, sente poco e parla troppo” (Roberto Benigni). E ci permettiamo di aggiungere che riflette sempre meno. Ma tutto questo, alla prossima puntata.
cardinal Mazzarino