Cannabis terapeutica, ora si pensa alla produzione • Terzo Binario News

Cannabis terapeutica, ora si pensa alla produzione

Apr 1, 2014 | Dal Web, Omnia

Una pianta di Cannabis

Una pianta di Cannabis

Cannabis terapeutica, adesso si pensa al sistema di produzione.

Lo zoccolo duro del proibizionismo Appurato che la canapa abbia effetti benefici su molte patologie -riduce la nausea durante la chemioterapia e nei malati di Aids, e allevia i dolori provocati dalla sclerosi multipla- adesso si pone il problema della produzione. Da circa settant’anni infatti, per via del proibizionismo, l’uso della cannabis come rimedio farmacologico è stato ridotto al  minimo.

Ora cosa cambia Adesso si mescolano nuovamente le carte in tavola, e in Parlamento si discute sul fattore produzione. Occorre quindi regolare ‘la filiera’ della marijuana dalla produzione al bancone della farmacia, così l’esponente Pd Salvatore Capone, primo firmatario di un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro Lorenzin: “E’ importante giungere ad una Legge Quadro nazionale che accolga la valenza terapeutica della cannabis, ne regolamenti l’uso, e possa prevederne anche la produzione per sconfiggere i fenomeni di mercato nero che i pazienti denunciano o l’impossibilità ad usufruire dei farmaci, considerato il loro costo altissimo e la difficoltà enorme nel reperirli sul mercato italiano. Ci sono le Disposizioni Ministeriali del 2007 firmate dall’allora Ministro Livia Turco, ci sono le Leggi regionali, ci sono le pubblicazioni scientifiche, e decine e decine di associazioni che si battono in questa direzione”.

Eliminare le differenze tra Regioni “E’ necessario -rimarca Capone- che il Governo riduca e risolva anche le difformità legislative da Regione a Regione, consentendo ai pazienti affetti da gravi e gravissime patologie di poter ricorrere in piena tranquillità e in piena sicurezza ai farmaci cannabinodi, secondo la corretta prescrizione medica e permetterne l’utilizzo sotto il controllo medico sconfiggendo in tal modo la necessità di ricorrere al mercato nero”.

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