Video conferenza di presentazione per il nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Pino Musolino.
Il nuovo numero uno di Molo Vespucci ha risposto alla prima raffica di domande poste dai giornalisti delle testate locali e della stampa specializzata nel settore portuale.
“Sono felice per la nomina a Civitavecchia, è un onore e anche un onere. Sento un bel calore vicino a me ma c’è anche preoccupazione perché questo porto ha subito un contraccolpo fortissimo dalla pandemia. Va recuperato il traffico passeggeri e vanno consolidati i ruoli di Fiumicino e Gaeta.
Ho iniziato a tessere i rapporto con le realtà del territorio improntandoli sulla trasparenza e la condivisione. Civitavecchia senza il porto non esiste e viceversa, le tematiche impellenti sono il bilancio, la sostenibilità e il concetto di squadra. ho trovato casa a Civitavecchia e sono in fase di arredamento, il trasferimento con la famiglia è previsto per metà gennaio”.
Di seguito le risposte di Musolino alle domande su temi specifici:
Bilancio – L’ente è in disavanzo ma non in dissesto, ha fondi accantonati per i contenziosi e voglio verificare se ci sono margini sulla ridurli, abbassando il margine di litigiosità. Nessuno vuole il default dell’Adsp.
Container – Lo scalo ha grosse potenzialità da esprimere in questo settore.
Cfft – Non ho intenzione di armare guerre nel porto, serve un confronto costante.
Zls – Serve la spinta propulsiva della Regione ma non deve essere un contenitore vuoto, e urge un coordinamento fra soggetti così come sul contratto d’area.
Report – La trasmissione di Rai 3 pone molta enfasi su alcuni aspetti: vero che qualcosa va approfondito e lo farò con la Capitaneria di Porto. Dico no violazioni delle norme ma chiarisco che non c’è deregulation. In precedenza, non risulta nessuna grave difformità, vediamo se vanno apportate correzioni alle procedure.
Convivenza città-porto: Il tema a Venezia è stato causa di grandissime tensioni, qua non è così esasperato. Il sindaco Tedesco ha speso belle parole per me, ci si può lavorare bene non serve la sopportazione ma rapporti riannodati con porto come pezzo di città e la città è un pezzo di porto che ne rappresenta il suo sviluppo e vanno attuati progetti comuni. C’è tanto da fare ma le possibilità ci sono”.
 
					