L’acqua di Ladispoli è potabile? A giudicare dalle analisi pubblicate dalla Flavia Servizi i valori delle analisi spesso e volentieri superano i livelli di conformità.
Dopo il problema dei cloruri, superiori a circa quattro volte il limite di legge, accaduto durante l’estate ora a non tornare sono i livelli di fluoruri, del ferro e dell’arsenico.
Durante gli ultimi mesi sono state pubblicate analisi nelle quali questi valori hanno superato il limite di legge, ma questo non ha mai comportato alcuna ordinanza di non potabilità.
Uno sforamento di fluoruri è stato registrato nel campione di acqua prelevato il 12 novembre scorso nella fontanella di Piazza delle Sirene. Il valore registrato è di 1,54 mg/l su un limite di legge di 1,50.
Nello stesso giorno il valore dell’arsenico nella fontanella di piazza Odescalchi era pari a 10, con un incertezza di 2 microgrammi litro.
Oltre il limite i fluoruri in Via dei Narcisi con un valore di 1,55 mg/l.
Altissimo il valore di ferro nell’acqua nella fontanella di via del Corallo il 26 novembre scorso. Il valore registrato è stato di 306, una volta e mezzo il valore limite di 200 micro grammi su litro.
Tra le anomalie nelle analisi pubblicate vi è anche l’assenza in alcune di esse dei dati dei cloruri, proprio il valore che nei mesi scorsi era fuori dal limite.
Sarebbe sorprendente che di fronte a così tanti sforamenti la ASL non abbia ancora scritto al comune di Ladispoli per richiedere un’ordinanza di non potabilità.
Sul tema ieri è intervenuto il delegato Filippo Moretti secondo cui: “Sono stato informato che circola un post su facebook nel quale è stata pubblicata una analisi ASL relativa ad un campione di acqua proveniente dal Nuovo Pozzo Statua che riporta una concentrazione di batteri coliformi superiore alla norma. Ho visto quel post e vorrei precisare quanto segue: la data in cui tale referto è stato inviato dalla ASL al Comune è del 2 agosto 2019 ma le analisi si riferiscono ad un campione prelevato il 20 giugno 2019, giorno in cui fu messo in funzione per la prima volta il nuovo pozzo, più precisamente il giorno in cui iniziò il primo pompaggio di acqua. Quell’acqua ovviamente non fu immessa in rete, sia perchè si sarebbe dovuto attendere il risultato delle analisi, sia perché nelle settimane successive era necessario fare ancora diversi test sul pozzo stesso che consentissero di valutare la sua effettiva portata e l’interazione con il vecchio pozzo. Dal nuovo pozzo l’acqua ha iniziato a fluire nelle condotte cittadine il 9 agosto scorso, previa un’accurata verifica di tutti parametri analitici che ne garantissero la qualità. Ripeto, le analisi di cui si parla dunque riguardano acqua che non è mai entrata nella rete idrica di Ladispoli. Rimane ad oggi, purtroppo, un superamento del valore dei cloruri (345 mg/litro rispetto ai 250 mg/litro consentiti) che ci impedisce di rimuovere il divieto di potabilità in località Monteroni, problema che non abbiamo mai sottovalutato, né smesso di trattare e verso il quale stiamo studiando nuove soluzioni.
Forniti i dovuti chiarimenti tecnici vorrei anche cogliere questa occasione per ricordare come, a chi avesse dubbi sulla qualità dell’acqua potabile, sia possibile scrivere al Comune, alla Flavia o al sottoscritto, per avere informazioni ufficiali. Cittadini ed anche consiglieri comunali poco seri che lanciano sui social le loro libere interpretazioni o, peggio ancora, lanciano allarmi che come si vede risultano infondati, non rendono un servizio alla nostra comunità, semplicemente si rendono ridicoli.
Siamo in una fase delicata, stiamo difendendo l’autonomia gestionale del nostro sistema idrico contro il colosso Acea e due carte che giocano a nostro favore sono l’economicità e la qualità del servizio. Chi, per miserevoli motivi politici, in malafede svilisce il nostro servizio idrico non fa altro che dare man forte al nostro avversario.”
In molti però fanno notare che gli atti smentirebbero le sue parole. Nell’ordinanza del 9 agosto 2019 a proposito delle analisi citate da Moretti per cui era nota la non conformità, il comune scrive a chiare lettere che “gli stessi sono risultati all’analisi chimica CONFORMI”.

La questione rischia di portare avanti uno strascico di polemiche che, come dice Moretti, potrebbero avere un peso nella delicata fase in cui si passerà ad Acea. Va però detto che per evitare polemiche non si possono sottovalutare le analisi delle acque, le quali dimostrano che qualche problema sulla potabilità dell’acqua c’è.
