Estate dei no a Ladispoli: da Jova a Salvini, Enrique Iglesias solo per il russo e nemmeno i fuochi d'artificio • Terzo Binario News

Estate dei no a Ladispoli: da Jova a Salvini, Enrique Iglesias solo per il russo e nemmeno i fuochi d’artificio

Ago 14, 2019 | Ladispoli, Politica

Il primo è stato Jovanotti questo inverno; poi Matteo Salvini ha annunciato l’arrivo e quindi il magnate russo del gas Leonid Viktorovich Mikhelson che ha portato con sé Enrique Iglesias per un concerto privato. La chiosa finale sono i fuochi d’artificio organizzati da uno stabilimento balneare.

L’estate 2019 di Ladispoli è stata caratterizzata dai no. No da Jovanotti, e non certo per il fratino visto che il concerto si è tenuto a pochi metri di distanza da Torre Flavia. I 40mila di Campo di Mare erano un bocconcino succulento per l’economia cittadina e a dimostrarlo c’è stata qualche dichiarazione “azzardata” di amministratori locali volta – maldestramente – a sminuire l’evento (come l’assessore Francesca Lazzari che critica il non indotto del Jova Bach Party sostenendo poi che “ora Ladispoli è pronta per eventi nazionali” non si sa bene quali e facendo infuriare i ladispolani). Persino Matteo Salvini ha rinunciato a venire a salutare un sindaco civico che ha appena deciso di indossare la camicia verde, preferendo andare nel Pontino o subire qualche contestazione nelle località del Sud per annunciare la crisi di governo. Uno schiaffo politico tutt’altro che da sottovalutare. Enrique Iglesias non è neanche uscito da castello Odescalchi per il compleanno del russo Viktorovich Mikhelson che sì ha scelto la Posta Vecchia per il compleanno extralusso ma data la blindatura intorno a lui, poteva tenersi dovunque visto che sul territorio non ha lasciato nulla. Per giunta, è stata impegnata la Protezione Civile sebbene intorno al billionario ci fosse un cordone di sicurezza formato da ex membri del Kgb.

Qualcuno potrebbe obiettare: ma sono arrivate Miss Roma e la Frecce Tricolori. Vero, solo che il concorso di bellezza con il territorio non ha alcun legame e si è visto, a giudicare dall’interesse modesto dei ladispolani; l’esibizione acrobatica funziona e i 35mila accorsi (numeri della Questura, non nostri) hanno compensato l’investimento. Ma non basta perché il territorio si mette in mostra grazie alle buone idee, capaci di generare movimento. Sorvolando su Berté e Cristicchi, basta allontanarsi di pochissimo per vedere Michele Zarrillo e Mietta a Bracciano, i Kolors e Le Vibrazioni a Montalto o gli eventi proposti al Castello di Santa Severa come il concerto dei Tiromancino, Massimo Ranieri, Teo Teocoli (saltato per problemi del comico ma comunque in calendario). Non serve allontanare troppo lo sguardo per vedere cosa funziona. Andando in sù verso la collina, ecco l’esempio migliore di come trasformare un paese anonimo in un appuntamento irrinunciabile. TolfArte ha trasformato l’idea degli spettacoli estivi, capace di coinvolgere i tolfetani per primi, parte integrante della macchina organizzativa e creare dal nulla un marchio inconfondibile. Un sistema che premia, come testimoniano i numeri. Certo, ci sono 15 anni di semina ma il raccolto è sostanzioso. A Palazzo Falcone invece non solo non si programma ma si incassano dinieghi, senza il coinvolgimento dei cittadini che invece subiscono questi rifiuti. Non può essere la Fiera del Mare la soluzione dei problemi, specie se piazzata in contemporanea al Jova Beach Party in un sussulto autolesionistico. O meglio, non solo la Fiera. E concentrare le risorse solo su un evento come l’Air Show, senza sfruttare le presenze balneari – quindi spostandolo alla piena estate – rappresenta un fuoco di paglia fine a sé stesso perché si esaurisce nel giorno senza fidelizzare il pubblico. La certificazione di un’amministrazione inesperta, incapace di cogliere certe opportunità che sono nel bilancio ma che vanno inventate, costruite e attuate, arriva dalla esibizione di Valerio Merola che, con tutto il rispetto, non è artista da folla oceanica. E a pagare le conseguenze dell’inesperienza è tutta Ladispoli.

Buon Ferragosto.

a.v.