Il dato di questo primo turno elettorale romano, racchiude il senso di un paese che più del PIL sta perdendo la voglia di risollevarsi.
La scusa era della vecchia politica, quella che in 20 anni ci ha portato dall’essere il paese che il mondo invidia ad un paese grigio. Siamo ormai considerati il paese della corruzione, della limitata libertà di stampa. Ci siamo affidati ai comici, avulsi dai sistemi di potere, ed oggi scopriamo che anche questi non ci vanno bene. L’aizzare la piazza per cacciare chi occupava gli scranni, da anni è stata l’arma affidata agli scontenti per riscattare la propria rabbia, contro il grigiume che ci ha governato. Beppe Grillo rappresenta la punta di questa arma, tagliente al punto da essere immune alla critica sul suo stile e linguaggio. Tutto questo in un paese dove il moralismo non consente a molti questa crudezza.
La nuova classe politica doveva però nascere dal territorio, dai movimenti e non dai partiti. Gli elettori ormai staccati dai partiti tradizionali non hanno riconosciuto in questi la capacità di poter prendere le redini del paese. Il fatto che a livello locale tutti i candidati M5S prendono la metà dei voti del loro primo promotore è un dato che non ha molte altre interpretazioni. Ormai grazie ai social network siamo tutti allenatori, siamo tutti in Parlamento e ci lasciamo trasportare nelle non priorità di questo paese come l’eliminazione dell’IMU o l’estratto conto dei parlamentari. Abbiamo fatto la ola quando Crimi ha comunicato alla rete che il Movimento 5 Stelle farà risparmiare 25 milioni di euro in 5 anni al nostro stato. 5 km di autostrada (a questo corrispondono 25 milioni di euro in Italia) meritano tutto il tempo e le attenzioni che gli sono state date? Se il tempo fosse una risorsa illimitata si, non nel caso in cui il ticchettio dei secondi scandisce l’arrivo del prossimo stipendio, semmai ci sarà. Caro Crimi gesto nobilissimo, ma guardiamo oltre.
I giovani dei grigi partiti ormai sono lontani o ancora in trincea a subire l’attacco di una piazza ormai allo sbando senza una direzione, punti di riferimento da seguire. Abbiamo abbandonato le ideologie per abbracciare il nulla. Pensiamo che togliere dal bilancio dello stato il capitolo per la vita politica sia veramente una conquista? Senza fari e senza idee che hanno una base culturale come possiamo pensare di competere contro le lobby del potere che hanno tutti i mezzi ed i soldi per condizionare qualsiasi candidato?
La mia speranza è che un paese di livello culturale come il nostro possa creare nuove idee, nuovi riferimenti, per rimettere in fila gli italiani prima che l’aizzare il tutto contro tutti finisca per spegnere la fiducia nel futuro.