“L’UNICEF accoglie molto positivamente l’accesso, consentito questa settimana, nella città sotto assedio di Madaya ai bambini intrappolati e conferma che sono stati riscontrati casi di malnutrizione acuta.
Le conferme arrivano a seguito della partecipazione dell’UNICEF alla seconda missione umanitaria congiunta UN/ Syrian Arab Red Crescent/ ICRC nella zona lo scorso giovedì.
L’UNICEF è profondamente triste e scioccato dopo aver assistito alla morte di Ali,
un ragazzo di 16 anni gravemente malnutrito che è morto nel centro medico della città di fronte ai nostri occhi.
“Presso questo ospedale arrangiato visitato dall’UNICEF, c’erano solo due dottori e 2 operatori sanitari qualificati che lavoravano instancabilmente.
La squadra dell’UNICEF e dell’OMS ha potuto visitare 25 bambini sotto i 5 anni per malnutrizione, utilizzando un Braccialetto per rilevare lo Stato di Malnutrizione (MUAC Mid-Upper Arm Circumference).
Per 22 bambini sono stati riscontrati stati di malnutrizione compresi tra moderati e gravi. Tutti questi bambini stanno ricevendo adesso le cure presso le strutture sanitari attraverso aiuti sanitari e nutritivi specializzati che le Nazioni Unite e l’ICRC hanno inviato lunedì.
“La squadra ha visitato altri 10 bambini tra i 6 e i 18 anni. 6 di loro hanno mostrato segni di malnutrizione acuta. Un ragazzo di 17 anni è in pericolo di vita e ha bisogno di un disperato e immediato trasferimento presso un’altra struttura medica. Una donna in cinta al nono mese in travaglio ha urgente bisogno di essere trasferita.
Mentre i risultati di quest’analisi rappresentano solo un campione e non possiamo ancora trarre delle conclusioni sulla totale situazione nutritiva, dobbiamo riflettere seriamente sulla situazione a Madaya. Le squadre delle Nazioni Unite insieme con la SARC panificano pianificano di continuare la ricognizione sulla situazione a Madaya Domenica per ulteriori informazioni.
Le persone che abbiamo incontrato a Madaya erano esauste e estremamente deboli.
I dottori erano emotivamente scioccati e mentalmente abbattuti, lavorando continuamente con risorse molto limitate per garantire cure ai bambini e alle persone che ne avevano bisogno.
E’inaccettabile che accada una cosa come questa nel 21° secolo.
