Caos nel carcere di Aurelia a Civitavecchia, dove due detenuti marocchini aggrediscono cinque agenti a colpi di spranga di ferro prima di finire in ospedale e poi in altre strutture detentive.
È stato un sabato difficile quello vissuto nella casa circondariale civitavecchiese, dove si è rischiata la tenuta della struttura. Infatti l’aggressione dei due nordafricano non è piaciuta agli altri reclusi, che hanno promesso – neanche tanto velatamente – di fargliela pagare se non fossero stati allontanati.
I due marocchini, uno dei quali affetto da disturbi psichiatrici e conosciuti per aver alimentato disordini a Regina Coeli, hanno impegnato il pomeriggio carcerario. Dapprima attraverso richieste bizzarre agli agenti come la pretesa dello sblocco della scheda telefonica e poi il cambio di reparto, passando dal Circondariale alla Reclusione. All’ovvio diniego ricevuto, ha sbraitato e a questo punto un detenuto egiziano si è intromesso terminato con lo scontro fra quest’ultimo e il marocchino. Il compagno di cella del marocchino, connazionale e coetaneo, ha assistito alla scena ed è uscito di cella con un bastone ottenuto da un tavolo. Ha danneggiato le telecamere della sorveglianza andando a cercare l’egiziano, trovandolo e colpendolo. Nel frattempo è scattato l’allarme antiaggressione delle guardie e le botte sono continuate, stavolta contro altri detenuti. Sembrava che fosse tornata la calma invece stavolta l’obiettivi sono diventati gli agenti. Uno di questi, andato nella cella a cercare di calmare uno degli esagitati, ha scampato una sprangata in testa per un soffio, finendo colpito al braccio finché non sono arrivati i colleghi. Questo il momento di massima tensione, con gli altri reclusi bloccati all’ingresso del reparto che volevano l’allontanamento dei due magrebini. Non volevano farsi medicare in infermeria e così uno dei trentenni ha tentato di infliggersi delle ferite mentre l’altro ha proseguito con le minacce. Per riportarli a più miti consigli, altri agenti sono rimasti contusi perché vittime di pugni calci e gomitate. Alla fine, sono andati in ospedale, uno al San Paolo di Civitavecchia e l’altro al Civile di Tarquinia con i successivi trasferimenti disposti in altre carceri regionali. Infine, le segnalazioni in Procura per l’accaduto con le accuse di violenza, resistenza lesioni, danneggiamento e uso di armi improprie. Infatti in cella è stata trovata un’arma artigianale ovvero un accendino con lama conficcata.
Preoccupati i sindacati, in questo caso la Fns Cisl Lazio, che raccontano il loro punto di vista sulla vicenda. «Apprendiamo che dopo una rissa tra più detenuti avvenuta nel carcere di Civitavecchia presso il settore detentivo circondariale due detenuti magrebini hanno colpito con delle aste di ferro, ricavate dalle sedie in dotazione alla popolazione detenuta, cinque unità di polizia penitenziaria i quali hanno fatto ricorso alle cure mediche e refertati al Pronto Soccorso. Per la Fns Cisl Lazio c’è la necessita di garantire e tutelare il personale poiché non è mai mancato da parte della Polizia Penitenziaria la dedizione nello svolgere il proprio mandato istituzionale, garantendo la sicurezza non solo delle carceri ma di tutta la comunità. Per la Fns Cisl Lazio occorre intervenire presto su una situazione ormai insostenibile e basta con le soluzioni tampone».