Quando parlavamo delle parentopoli della precedente amministrazione di Ladispoli per Grando eravamo ottimi giornalisti • Terzo Binario News

di Francesco Scialacqua

Ho preso atto della replica del sindaco sul caso Paternopoli che investe ormai da mesi la sua amministrazione. Ha dato alla nostra redazione degli sciacalli, evidentemente aveva la necessità di esasperare i toni di fronte ad una situazione imbarazzante in piena continuità con quanto avveniva in passato con le precedenti amministrazioni. Toni contrari agli apprezzamenti da lui fatti al nostro operato, quando mettevamo in luce le parentopoli all’epoca della precedente amministrazione.

Non scendo ai toni di così basso livello del sindaco. Se dovessi prenderlo sul serio dovrei parlare di un assedio a Ladispoli da parte di presidi, genitori manipolati, giornalisti sciacalli, hacker russi con profili fake, Guardia Costiera detrattori del turismo ladispolano ed Arpa Lazio che manipola le provette dei campioni dell’acqua del mare. Dovrei anche pensare che consiglieri comunali a processo più volte per truffa nei confronti dei cittadini sono legittimati a continuare a rappresentare la città.

Non scenderò al livello degli insulti, anche perché le argomentazioni per confutare le accuse del sindaco non mancano.

Va innanzitutto detto che il sindaco Grando non si era scandalizzato per niente quando il nostro giornale per diversi mesi portò alla luce analoghi (anche se onestamente meno marcati) casi di parentopoli nell’amministrazione Paliotta. Ricordiamo infatti che il Comitato per la Legalità ed il mio giornale portarono alla luce il caso di 3 membri di una famiglia che lavoravano contemporaneamente alle dipendenze del comune, di delegati trasformati “per necessità” ad art. 90.

Allora il sindaco Grando si espresse sul caso con un’intervista, incalzando il sindaco Paliotta a chiarire la situazione perché usando le parole del sindaco “che vi siano stati dei casi e delle circostanze ambigue non c’è dubbio.”

Siamo di fronte all’ennesimo caso in cui quando un giornale parla di cose scomode per gli avversari politici fa ottimo giornalismo, e quando fa le stesse cose nei confronti della propria parte politica è un giornale di sciacalli. Per noi la questione è più semplice, o TerzoBinario e Grando sono entrambi sciacalli, o non lo è è nessuno.

La questione art. 90 è solo una parte delle parentopoli emerse finora. Già in precedenza sono emersi incarichi diretti per migliaia di euro a delegati del comune, affidamenti nella gestione del piano estivo ad associazioni di parenti di consiglieri comunali ed altri fatti analoghi.

La questione non è dare giudizi alle persone assunte, non lo abbiamo mai fatto. Ma la domanda alla quale il sindaco dovrebbe rispondere è la seguente: perché candidati e parenti di candidati hanno priorità rispetto ai tanti cittadini onesti, capaci e che dedicano tempo al volontariato?

Questo atteggiamento purtroppo conduce a pensare che alle elezioni conviene candidarsi, fare gavetta politica per poi ottenere un lavoretto per sé o per un parente. Roba da peggiore Prima Repubblica.

Nessuna parola è stata detta né da Grando né dall’assessora Mollica Graziano sull’assunzione di un geometra non geometra di 20 anni neo diplomato e che sembra non esercitare la professione. Lui non è un art. 90 e non risulta esperto: anche lui assunto perché faceva il volontario?

Per chi continua a credere che TerzoBinario.it parli di queste cose da quando è stata eletta l’amministrazione Grando di seguito una rassegna di articoli sulla parentopoli ai tempi della precedente amministrazione.

Pubblicato lunedì, 31 Dicembre 2018 @ 10:57:38     © RIPRODUZIONE RISERVATA