Una passeggiata a Villa Bonelli con sorpresa: un topo morto nel piatto. È questa l’immagine apparsa davanti agli occhi di Maurizio Veloccia – consigliere Pd nel Municipio XI ed ex minisindaco – all’interno del punto ristoro di Villa Bonelli.
Oggetti sparsi ovunque, vetri spaccati, bottiglie di amaro in ordine sparso, impianto elettrico divelto. E il cadavere del ratto a tavola. “Questo è quello che è rimasto del punto ristoro della Villa – ha commentato Veloccia – dopo che il Municipio ha chiuso la convenzione col gestore”.
Il tutto, ha ricordato Veloccia, si trova “sotto l’ufficio del presidente e del Direttore del Municipio. Se chi governa questo territorio causa tutto questo e consente tutto questo a cinque metri dal proprio ufficio, mi domando…in che mani stiamo?”.
Maurizio Veloccia si trovava al parco insieme al figlio: “Il chiosco era stato realizzato per rivitalizzare la Villa, c’era un gestore che apriva e chiudeva i cancelli, oltre a svolgere la manutenzione base. Accanto al chiosco, ecco il parco giochi. Per questo quello scenario è avvilente”.
“Avevamo fatto un bando nel 2015 – ha ricordato Veloccia – poi non abbiamo aperto le buste, perché eravamo in campagna elettorale, quindi volevamo evitare eventuali strumentalizzazioni. Così, la questione è passata nelle mani dell’Amministrazione a Cinque Stelle. E che cosa ha fatto? Ha annullato il bando, lasciando un luogo abbandonato”.
Per onor di cronaca, in una memoria di giunta del febbraio 2017 il minsindaco del M5S, Mario Torelli e l’assessore al Patrimonio, Stefano Lucidi, hanno firmato un documento dove, in sostanza, hanno comunicato la risoluzione della convenzione (a seguito di un sopralluogo della polizia locale emersero violazioni urbanistiche-edilizie da parte del gestore). Inoltre hanno evidenziato la volontà di provvedere alla revoca del bando, oltre a impegnarsi alla proposizione di una nuova gara per la concessione del punto ristoro.
“Non è accaduto nulla di tutto ciò – ha terminato Veloccia – abbiamo affrontato la questione in commissione Trasparenza, ma non ci hanno ascoltato. E questo è il risultato”.