“E’ difficile comprendere il motivo di tanto entusiasmo espresso dal Presidente della Regione Francesco Rocca e dal Commissario straordinario Ater Massimiliano Fasoli a proposito della presentazione del Progetto PINQUA – “Progetto riqualificazione urbana quartiere San Liborio”.
La vicenda del progetto va ricordata per intero dall’inizio, perché presenta aspetti negativi tuttora irrisolti, l’altra faccia della medaglia, che sono stati taciuti.
Il progetto PINQUA (Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare) di San Liborio risalente al 2021 e attualmente finanziato con 17 milioni di euro dei fondi PNRR prevedeva in origine un piano di riqualificazione del quartiere finalizzato principalmente alla eliminazione delle “Casette di legno” – “Villaggio della solidarietà”, strutture/moduli abitativi provvisori allestiti nel 2011, che servivano per alloggiare 40 nuclei familiari in emergenza abitativa, che successivamente sarebbero stati demoliti dopo la ricollocazione delle famiglie in un nuovo stabile.
Le casette di legno stanno ancora lì, divenute permanenti, inadeguate per chi ci vive stabilmente, soggette a degrado senza manutenzione e collocate fuori contesto urbano. A maggio scorso la zona è stata bonificata con la rimozione di 14 tonnellate di rifiuti.
Passano gli anni e il progetto originario PINQUA viene ritenuto impossibile da realizzare nei tempi consentiti dal PNRR. non senza polemiche tra Comune e Ater, e Ater ripiega sul nuovo progetto di efficientamento energetico degli alloggi di via Navone e via Labat: certamente non è una “rimodulazione” ma tutto un altro progetto rispetto a quello iniziale.
Dunque ancora una volta rimane senza soluzione lo scandalo delle “Casette di legno”, con grave disagio per la precarietà degli alloggi e con aspetti di degrado urbanistico del quartiere, che rimane, nonostante gli annunci, senza una vera riqualificazione”.
Unione Inquilini Civitavecchia