Prosegue la vicenda relativa al Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche ( PEBA ) del Comune di Santa Marinella, che dovrebbe portare alla soluzione dell’annoso problema.
“Venerdì abbiamo partecipato al primo incontro, per dare esecuzione all’ordinanza del Tribunale di Civitavecchia, che ha condannato l’Amministrazione per condotta discriminatoria singola e collettiva nei confronti di persone con disabilità.”
A dichiararlo sono l’avvocato Alessandro Gerardi, consigliere nazionale dell’Associazione Luca Coscioni e Daniele Renda, referente nazionale del Disability Pride e consigliere regionale UICI
“Abbiamo dato la nostra massima disponibilità alla collaborazione, a patto che venga dimostrata una volontà reale a risolvere il problema e vengano dati segnali concreti. Per questo ci aspettiamo che i rappresentanti dell’amministrazione si presentino al prossimo appuntamento di gennaio con un cronoprogramma ben definito delle opere e soprattutto con l’individuazione delle opportune coperture finanziarie per realizzarle. In più abbiamo suggerito dei lavori di facile, immediata ed economica realizzazione da effettuare in breve tempo per rendere subito operativo l’incontro.
Il nostro unico obiettivo è quello di arrivare all’eliminazione delle barriere architettoniche e senso-cognitive nei 5 spazi urbani indicati dall’ordinanza del giudice. Auspichiamo per questo che si possa avviare una collaborazione proficua. In caso contrario ci atterremo puntualmente a quanto indicato nella sentenza.
Per risolvere le criticità presenti nel resto della città, invece, siamo stati costretti a impugnare la delibera di approvazione del PEBA comunale davanti al TAR.
Nel piano dell’amministrazione, infatti, è stata presa in considerazione soltanto una minima parte della città (una superficie di 15mila mq su quasi 50 milioni di mq effettivi ). Tutti i quartieri cittadini, compresa la frazione di Santa Severa, sono stati ignorati, fatta eccezione per una piccola parte del centro. Le disabilità sensoriali e cognitive non sono state prese minimamente in considerazione, nonostante le osservazioni delle maggiori associazioni di categoria.
Riteniamo che solo attraverso la redazione di un PEBA completo in tutti gli aspetti si possa realmente garantire il diritto all’accessibilità universale, all’uguaglianza e alla libera circolazione nell’intero territorio comunale per tutti i cittadini, anche quelli con disabilità o con ridotta mobilità.
Per questo invitiamo l’Amministrazione, come fatto più volte in precedenza, a collaborare sulla redazione di un piano condiviso e che risponda realmente alle necessità dei cittadini interessati.”