Smentita la voce di un trasferimento di Antonio a Civitavecchia
Con la famiglia Ciontoli in carcere e il processo per la morte di Marco Vannini ormai concluso, non è terminato il lavoro del collegio di difesa.
Ma se devono entrare nell’ottica che passeranno mesi prima dell’allentamento delle misure, chi non si dà per vinto è l’avvocato Andrea Miroli, che ha difeso i Ciontoli fin dai primi interrogatori del 2015.
Lui – Covid permettendo – può andare a visitare i suoi assistiti a Rebibbia e cerca di far sentire la sua vicinanza. Ma nel frattempo si sta preparando per provare a rimettere in discussione una sentenza definitiva ed eseguita.
A qualche settimana dalla sentenza della Cassazione Bis, il legale concede una battuta: “La premessa fondamentale è che dovremo leggere le motivazioni degli ermellini con tutto il collegio difensivo prima di capire di come muoverci e cosa poter fare. Adesso è prematuro parlare di qualunque strategia. L’unica certezza è che non c’è la minima volontà di arrendersi al cospetto di una sentenza che consideriamo ingiusta. Per ora va gestita questa situazione difficile”.
Ieri circolava una voce che voleva Antonio Ciontoli desideroso di essere trasferito nel penitenziario di Civitavecchia. Voce smentita nel modo più fermo dallo stesso Miroli e liquidata come “stupidaggine”.