Pecunia non olet dicevano i latini, ovvero i soldi non puzzano, e troppe persone raccolgono la fiducia della gente con una immagine e poi fare acrobazie e cambiare opinione al primo svolazzare di banconote.
Di questi soggetti se ne vedono molti, soprattutto in politica, ma anche fra gli artisti non mancano esempi, e noi guardiamo a tutti con molta diffidenza e neanche c’è bisogno di spiegarne il perché.
Fatta questa doverosa premessa, parliamo dell’argomento del giorno, ovvero la notizia che a Ladispoli ci sarà un Capodanno con spettacolo musicale in stile brutta copia di Rai 1.
In realtà si tratterà di un concerto di un artista, Guè (già Gué Pequeno, da Guercio per via di un lieve problema alla palpebra). Un artista con otto album e in classifiche specifiche per i rapper.
Non esprimiamo giudizi artistici, per i quali non abbiamo competenza, né di congruità del cachet con il valore del personaggio dell’artista. Ma siamo andati a leggere del personaggio e di qualche suo testo.
La prima notizia che il web ci ha presentato è la sua dichiarazione di aver sborsato migliaia di euro al mese per una sorta di dipendenza verso un famoso sito porno. Non ci sembra un gran biglietto da visita, ma questi sono fatti suoi e in fondo criticava il sito dal quale riteneva di essere stato truffato e comunque non da l’immagine di una volpe.
Abbiamo pensato volesse avvalorare il personaggio “problematico e asociale” che ogni rapper sogna di rappresentare per far immedesimare i giovani in età critica. Abbiamo scoperto tutta una serie di collaborazioni importanti e citarle ci fa tornare alla memoria le trasmissioni sul rock del compianto Richard Benson.
Concentrandoci sul suo ultimo album abbiamo letto da wikipedia (dove non si possono certo scrivere cose contro la volontà del buon Guè) che il suo ultimo album “Dal punto di vista musicale risulta essere un album prettamente hip hop, con tematiche che ruotano attorno al gangsta rap”. Incuriositi dalla nostra ignoranza abbiamo cercato cosa fosse il ‘gangsta’ ed abbiamo scoperto che “Il gangsta rap o g-rap è un genere musicale derivato dal rap, che attraverso testi esplicitamente violenti, si sofferma su temi come droga, sesso, armi, e in generale le attività criminali inerenti allo stile di vita delle bande di strada (come i Crips o i Bloods) e dei gangster” (fonte wikipedia).
Per puro scrupolo abbiamo dato un’occhiata ai testi fra i quali abbiamo letto strofe come [“La mia gente fa i soldi con i reati (Ah); – Poi li spendono tutti dentro i locali (Ah); -Fanno gare di champagne con le zone rivali (Ah-ah); Clicquot e Moët & Chandon, si illuminano i tavoli (Ahah); – Si baciano a stampo come i criminali (Criminali); – Poi si sparano se devono spararsi;] (Tuta Mafia). O anche “Tengo della cioccolata nella tasca, però non è Cameo” …che sarebbe poi un riferimento all’hashish.
Parliamo di artisti che vivono della propria immagine a volte creata a tavolino per le famose banconote di cui sopra, ma ci chiediamo se Ladispoli avesse bisogno di questi messaggi che già non sembrano mancare, nonostante l’aumento delle forze dell’ordine.
Probabilmente è invece proprio un problema di messaggi positivi e cultura a mancare a Ladispoli.
C’è poi l’aspetto più economico, ma manco tanto, ovvero che questa copia povera delle serate di Rai 1 e Canale 5, costi qualcosina come 345.000€ per 4 ore. Ma noi siamo persone serie e cerchiamo di capire per cui abbiamo iniziato togliendo le spese tecniche: 20k di SIAE, 23k di sicurezza e pubblicità, 12k di luci e servizi e 60.000€ di allestimento di tutto il palco (e non sono pochi), inclusi operai.
Però qualcosa ci ha colpito comunque: 20mila€ di alloggio, viaggio e trasporto. Strano, di chi?, ma soprattutto dove? Non sappiamo quanti artisti saranno sul palco ma fra band e tecnici immaginiamo una dozzina che saranno in loco per massimo 3 giorni (anche se in genere il protagonista viene solo per poche ore) e quindi parliamo di 500€al giorno, a testa, di vitto e alloggio? Ma quanto mangiano sti artisti, non ci sembrava che rappare facesse consumare più energie della zumba.
Forse il rapper andrà in una suite superlusso in un castello a farsi foto da boss nella Jacuzzi? Il compenso degli artisti ammonta a 200mila€ più Iva e crediamo comprenda gli stipendi della band e di persone che ruotano intorno al palco, ma dubitiamo che superino complessivamente i 40.000€, ammesso siano una dozzina.
Per cui restano, a nostro avviso circa 120.000€ per il rapper ed il suo manager. Non sono rubati essendo tutto regolarmente versato dal Comune, anche se questo, ad essere maliziosi, non fa loro un buon curriculum visti i testi delle canzoni.
A tasse pagate ci sembra che il rapper potrebbe essere pagato, per 4 ore di rap incomprensibile ai più (se non ci credete leggete i testi), almeno il quintuplo di quanto guadagnino in un anno un operaio o un impiegato di grande esperienza, ed almeno otto volte quello che guadagna in un anno un neolaureato, ma tutto ciò bruciato in 4 ore e con un impegno massimo di un paio di giorni. Non è un bel messaggio, ma magari il sindaco si immedesima al punto di ritenere educativo esaltare il gangsta con l’esaltazione di hashish e pistole.
Poco conta che il Sindaco abbia pianto cassa alla Regione, il 16/11/2023, per ottenere fondi per questo concerto di Capodanno, perché sono sempre soldi pubblici, con l’aggravante che sarà pagata anche da comuni che non hanno soldi neanche per le luminarie natalizie e tutto ciò solo grazie alle intercessioni dei protettori politici di turno, non sappiamo se quelli di oggi o quelli di domani ai quali verrà giurata fedeltà eterna, finché dura.
Ad essere pignoli ci sarà una serie di costi aggiuntivi in termini di forze dell’ordine che comunque pagheranno sempre i cittadini. Già perché visto il messaggio che giungerà dal palco ed il nome del personaggio non è escluso arrivino qualche migliaio di suoi ammiratori ed emulatori ed allora, per la sicurezza dei cittadini comuni, che tornano a casa dopo il Capodanno con i nonni, sarebbe bene avere qualche decina di onesti servitori dello Stato, pagati ben meno dei suddetti personaggi, a prevenire problemi di ordine pubblico che magari un concerto di un artista meno trasgressivo non darebbe.
Non contestiamo che Ladispoli abbia una serata di Capodanno, anche se ci sembra futile vanità sindacale al motto di “panem et circenses” anche se il panem ci sembra per pochi, comunque fuori luogo visto il clima generale del paese, ma magari una cosa meno trasgressiva e meno costosa, sarebbe stato un segnale positivo.
Invece si è voluta la trasgressione a tutti i costi e ci chiediamo perché? Sarà stata invidia per il sogno del Jova Beach Party infranto dai fratini? O il desiderio di tornare alla ribalta in TV dopo l’avvento del leone Kimba come nuovo star symbol di Ladispoli?
O semplicemente il desiderio di apparire il nuovo Briatore della costiera tirrenica, ma a spese dei cittadini. Non ci è dato sapere, ma la nostra opinione è che si poteva fare qualcosa di meglio, sicuramente a minor prezzo organizzando in modo più oculato anche per chi ne ha bisogno e passa un capodanno da solo, creando meno rischi per l’ordine pubblico e disagi per le forze dell’ordine, e dando messaggi più costruttivi. Questa spesa sa tanto di sperpero di denaro pubblico con tracce di. L’economista Dick Armey diceva “Tre gruppi spendono i soldi degli altri: i bambini, i ladri, i politici. Tutti e tre hanno bisogno di essere controllati.
cardinal Mazzarino