Mazzarino e la grande sete di Ladispoli • Terzo Binario News

Mazzarino e la grande sete di Ladispoli

Ago 2, 2024 | Ladispoli, Politica

“Io nacqui a debellar tre mali estremi: tirannide, sofismi, ipocrisia” (Tommaso Campanella).

Estate in piena corsa e a Ladispoli, puntuali come le scottature solari, c’è carenza di acqua. Quest’anno poi, complici le temperature ben sopra i valori medi cui siamo abituati, la cosa sta dando molti più problemi del solito.

La colpa viene per lo più addebitata ad ATO2 ed è assolutamente vero che essa ne debba rendere conto visto che ha voluto prendere carico del servizio vincendo una gara di appalto e come si usa dire “hai voluto la bicicletta ora pedala”.

Sulle reali cause e sulla nostalgia dei politici per Flavia Servizi come anche del privilegio lasciato a San Nicola di gestirsi in autonomia la parte più redditizia ci sarebbe da aprire tutto un filone che, oggi, non interessa.

Poi ci sarebbe da analizzare quali siano le cause reali del peggioramento del servizio visto che non mancano certo competenze e risorse economiche ad ATO2 per cui tutto lascia supporre che non tutta la verità venga detta.

Quello che invece è veramente disdicevole è l’atteggiamento del sindaco Grando il quale non perde occasione per dare sfoggio di bacchettate ad ATO2, con grande prosopopea ergendosi a difensore paladino dei cittadini. Difendere i cittadini, in effetti, dovrebbe essere fra le sue prerogative, ma la verità va raccontata per intero visto che egli ha, come abbiamo più volte scritto, un doppio ruolo, ed un riferimento contrattuale ben preciso con ATO2.

Il sindaco Grando siede nella Conferenza dei Sindaci di ATO2, ed ha sottoscritto un contratto di servizio ben chiaro. Invece di scrivere lettere di protesta deve inviare una diffida ad adempiere e chiedere l’applicazione delle penali facendo, quanto meno, riconoscere il disservizio ed un risarcimento, non è molto ma spronerebbe ATO2 in modo concreto.

A maggior ragione ciò dovrebbe valere per le utenze di Monteroni, che subiscono la non potabilità dal 2018. Si parla, forse, di una decina di euro a bolletta ma sarebbero simbolicamente importanti ed anche qui un fatto concreto di incentivo ad ATO2 per darsi da fare.

Invece si continua come le solite dichiarazioni, inutili, scenette in Consiglio Comunale, e lettere chiaramente scritte solo per dare fumo negli occhi alla gente arrabbiata, scaricando la propria colpa. E parliamo di colpa perché ora anche la foglia di fico sul pozzo costato ben oltre mezzo milione di euro è caduta, visto che non basta a dare neanche la quantità opportuna di acqua, senza parlare della qualità. I soliti fans aficionados irriducibili difensori dell’indifendibile ci chiederanno dove ciò sia scritto, ebbene esiste la “CARTA DEI SERVIZI ATO2 Lazio Centrale”, aggiornata al 2023 nella quale è scritto chiaramente al cap. 9.4 “Qualora si dovessero verificare carenze o sospensioni del servizio idropotabile superiori alle 48 ore il Gestore attiva un servizio sostitutivo di emergenza, quali, ad esempio, lo stazionamento di autobotti o, laddove possibile, la fornitura di acqua potabile alle fontanelle pubbliche.

In caso di mancato rispetto dei seguenti standard specifici ovvero nei casi in cui la prestazione venga fornita in superamento delle tempistiche indicate, il Gestore eroga all’Utente finale un indennizzo automatico (vedere paragrafo “13.3 Indennizzi automatici”)”.

Monteroni ha acqua non potabile da cinque anni e mezzo, ed è ormai da un mese che per molti piani alti assistiamo ad un razionamento di fatto visto che in alcune fasce la pressione non è adeguata. In realtà andrebbero attivate le misure di cui al cap. 9.5 ma è evidente e che tutto questo avrebbe un costo per ATO2, quindi è molto più pratica una letterina di sdegnata protesta che però non tocchi il portafoglio ACEA, tanto a subire le conseguenze sono sempre i cittadini, e varrebbe la pena tornare sul patetico caso degli allacci che per qualcuno avvengono alla seconda chiamata e per altri mai.

Andando oltre è naturale provare ad approfondire su cosa possa aver influenzato l’abbassamento del livello di servizio. Come abbiamo più volte detto la dissennata politica di espansione urbanistica in assenza di pianificazione seria dei servizi ha comportato che ATO2 abbia più volte risposto ufficialmente che l’acqua e la depurazione non potranno essere allacciate in assenza di infrastrutture che ancora non sono state neanche finanziate nel piano dei prossimi cinque anni. Per cui mentre gli appartamenti dei soliti amici vengono realizzati, venduti ed allacciati, la quantità d’acqua non riesce ad essere aumentata ed inevitabilmente finisce per essere carente rispetto agli anni precedenti.

E ancora non siamo in presenza dei grossi nuclei ma solo di tutta una serie di situazioni che vanno da Torre Flavia a via dell’Infernaccio con svariate piscine chissà se in regola, fino all’ingresso sud di Ladispoli. E’ ovvio che ATO2 abbia il coltello dalla parte del manico e non possa essere certo messa con le spalle al muro a rendere conto del disservizio. Nessuno sa quante opere pubbliche serviranno per rendere adeguata la rete idrica e di depurazione con i Piani di km 38, km 37,7, Olmetto, Osteria nova, i nuovi Piani di S.Nicola, v Benevento e dintorni, ovvero tutto ciò che il sindaco aveva garantito che non avrebbe mai fatto, a parte Olmetto che viceversa ancora langue per sola colpa dell’amministrazione.

Sono solo state pagate lautamente consulenze per convincere la Regione ad approvare invece che a fare piani adeguati e competenti. Per essere credibili bisogna essere intellettualmente onesti. “Piuttosto che avere successo con l’inganno, fallisci con onore” Sofocle