“Come prevedibile, e anticipato, appena ufficializzata la data delle elezioni, primo turno 12 e 13 Giugno, è cominciata la fase 2 della campagna elettorale trascinando tutto il repertorio classico del caso ovvero magnificare quanto fatto, anche se era solo ordinaria amministrazione, e roboanti promesse per il futuro.
Partito pure il porta a porta di certi politici portando in dono il ‘non ti scordar di me’ magari dopo anni di assoluta nullafacenza in Consiglio e/o opportunistico cambio di casacca finale. I fatti però restano tali e lo scenario sul quale la gente voterà è definito.
A Cerveteri il centrodestra ha “ucciso nella culla”, dopo averla illusa, Anna Lisa Belardinelli affidandosi ad un vecchio marpione venuto da Civitavecchia come Gianni Moscherini mentre il centrosinistra viaggia compatto sulla candidatura della ex vicesindaca Elena Gubetti, il tutto grazie alla mediazione fatta dal sindaco uscente Pascucci e al buon senso degli attori del centrosinistra.
A Ladispoli la situazione è più complessa in quanto al sindaco uscente Grando si sono uniti, nel nome del cemento e dell’opportunismo, parecchi pezzi del centrosinistra ed a farne le spese è la candidata Silvia Marongiu che si affida all’estrema sinistra e ad una vecchia guardia non certo esente da colpe sulla debole e opaca opposizione fatta in cinque anni.
A controbilanciare la Marongiu c’è la candidatura della Mollica Graziano ancora tutta da decifrare ma nella quale si parla di pezzi storici del centrodestra disgustati dalla politica di Grando il quale non ha avuto scrupoli a far pagare a suoi assessori il prezzo dei propri compromessi ad ogni costo, ultimo fra tutti il vicesindaco sostituito con un alieno venuto dai Castelli Romani per accontentare la segreteria romana di Fratelli d’Italia.
Questi sono dati di fatto e va anche ricordato che un sindaco uscente si giudica da cosa ha fatto e chi si propone dalla sua credibilità nel poter attuare le promesse. Come ovvio Grando ha concentrato per questi ultimi mesi di campagna elettorale tutta una sequela di annunci propagandistici che insieme a qualche riasfaltatura, alberelli piantumati e chiamati bosco, a premi e cotillons vari sono, di fatto, fumo negli occhi della gente per nascondere i quattro anni e mezzo di feroce speculazione edilizia, errori e qualche problema giudiziario.
Anche la soluzione del problema dei campeggi è in realtà la soluzione ad un problema di poche famiglie note e interessate dato che, per molti anni, avevano prosperato su strutture abusive e non potevano certo non saperlo inoltre bisognerà vederne l’attuazione per capire meglio. Grando gioca anche sulla memoria corta degli elettori spacciando per proprie alcune progettualità che non lo sono affatto come l’Auditorium e il Castellaccio di Monteroni che, aprendo i progetti, scopri essere stati progettati in precedenza se non, addirittura, approvati dalle giunte precedenti e che lui ha tenuto nel cassetto salvo utilizzarli per campagna elettorale.
In attesa di eventuali altri candidati è spuntato un Pascucci, molto carico, che ha spaccato subito lo scenario con una presentazione della candidatura affollata da persone di tutte le età, inclusi molti giovani. Pascucci ha chiarito il proprio posizionamento progressista e la volontà di attuare un progetto di rigenerazione sociale di Ladispoli e rinnovamento della classe politica, legittimando la propria credibilità con quanto fatto a Cerveteri ed ha, legittimamente, ricordato il Piano Regolatore, la rigenerazione del lungomare ed altro.
Ovviamente il giorno dopo si è materializzato il solito desolante scenario di leoni da tastiera, spesso pilotati a distanza, in cui si leggono molti giudizi ma pochi argomenti concreti. A caso citiamo l’argomento sulla eventuale fusione fra Ladispoli e Cerveteri per la quale Pascucci ha chiarito di avere una propria opinione ma che tutto partirebbe da un referendum dei cittadini per proporla per cui coloro i quali si sono preoccupati del proprio orticello in cui raccolgono ben più che zucchine ha cominciato a seminare zizzania ma a vuoto. Come pure risibili sono gli attacchi al motto di ‘non passa lo straniero’ avendo Pascucci ricordato di aver studiato ed iniziato la propria esperienza politica proprio a Ladispoli, dimostrando quindi di essere concretamente integrato nel territorio ladispolano.
In generale si è sentito ancora poco parlare, per Ladispoli, dei contratti di assunzione allegramente distribuiti per facilitare la ‘convergenza’ di certi consiglieri, sulla gestione degli affidamenti diretti ai soliti noti, sulla poca trasparenza al limite dell’omertoso, della disattenzione verso certi comportamenti urbanistici o all’attuazione dei regolamenti, insomma tutti comportamenti dai quali non sono esenti pubblici ufficiali ma che hanno permesso all’attuale amministrazione di prosperare.
Speriamo qualcuno ci faccia capire meglio anche questi aspetti rivitalizzando un dibattito sul quale qualcuno sta gettando troppo fumo negli occhi degli elettori”.
Cardinal Mazzarino