Maria Grazia Calandrone incanta il folto pubblico di Allumiere • Terzo Binario News

La celebre scrittrice, ospite dell’Associazione “Femminile, Plurale”, ha parlato del libro “Dove non mi hai portata”, dedicato a Lucia, mamma biologica della scrittrice

Le strade della cultura hanno portato ancora una volta ad Allumiere, grazie all’Associazione “Femminile, plurale” che, ieri pomeriggio, ha avuto l’onore di ospitare in collina un’altra indiscussa protagonista del panorama culturale italiano: Maria Grazia Calandrone.

Nella affollatissima Aula Nobile del Palazzo Camerale, dopo i saluti della presidente Brunella Franceschini, la poetessa, scrittrice, giornalista, autrice e conduttrice Rai ha parlato del libro “Dove non mi hai portata”, un’opera attraverso la quale la scrittrice riesce a ricondurre le sue vicende intime e private ad una dimensione pubblica e collettiva. Intervistata dalla Professoressa Cecilia Toffali, che ha brillantemente moderato l‘incontro, intervallato dalle letture di Daniela Tartaglione, è emersa con forza la figura di Lucia, mamma biologica della scrittrice e giovane vittima di una società maschilista e retrograda.

Una donna che, attraverso la scrittura di eccezione della figlia, diventa portavoce di una storia collettiva di ribellione, reazione, coraggio ed estrema dignità, nonché un esempio di intelligenza e lungimiranza.

<<Ho deciso di raccontare la storia di Lucia – ha chiarito la Calandrone – perché volevo raccontare la storia di una donna come ce ne sono e ce ne sono state a migliaia in Italia. Nel leggere questo racconto, che è stato definito da qualcuno un “true crime” lirico, in tanti potranno riconoscere nella figura di Lucia le proprie madri, o nonne, o comunque persone di loro conoscenza, portatrici di un messaggio importante come il diritto alla libertà di scegliere come e con chi stare al mondo>>.

Infatti, nonostante i pochi strumenti culturali a disposizione, Lucia è riuscita ad andare oltre i vincoli del maschilismo e delle convenzioni e a recidere i legami di una legge ottusa e moralista forse nell’unico modo allora possibile, non prima però di aver dato prova, insieme al compagno Giuseppe, di un amore straordinario nei confronti della loro bambina di pochi mesi.

Nell’incontro si è poi parlato anche, tra le tante cose, del ruolo salvifico della poesia e del suo mandato curativo e sociale.

<<La cura – ha dichiarato il team di “Femminile, Plurale” – non ha a che fare solo con le nostre relazioni personali, ma si realizza anche nei contesti che abitiamo e attraversiamo. Ieri pomeriggio per noi di “Femminile, plurale” è stato un prenderci cura della nostra comunità, attraverso le parole e la narrazione di Maria Grazia Calandrone. La sua gentilezza e profondità hanno scandito il nostro tempo, creando quella reciprocità fondamentale per la creazione di un sentimento comune. Grazie a tutte e tutti coloro che insieme a noi hanno partecipato a questo primo incontro letterario di “Femminile, plurale”>>.

A chiusura, dopo l’intervento del sindaco Landi, la Franceschini ha poi ricordato i nuovi appuntamenti del 17 maggio con Maddalena Vianello e il suo “In fondo al desiderio”, e il 21 giugno con l’avvocata Luana Sciamanna, per discutere della figura della donna nel campo del diritto. La finale del “Premio Letterario Femminile, Plurale” si svolgerà invece il 30 agosto, come sempre nel Parco Risanamento.

Pubblicato sabato, 20 Aprile 2024 @ 16:26:15     © RIPRODUZIONE RISERVATA