I dati del sindacato parlano di 733mila nuovi contratti nei primi 9 mesi del 2023, ma l’81% di questi sono a tempo determinato
La nuova analisi Uil Eures sul mercato del lavoro riferita ai primi nove mesi del 2023 consolida le tendenze evidenti in tutte le analisi statistiche dedicate. L’occupazione cresce quantitativamente ma è prevalentemente precaria.
Sono 733mila i nuovi contratti, 7,8mila in più sullo stesso periodo del 2022.
L’81% sono contratti a tempo determinato, il 19% sono contratti stabili.
Questi ultimi calano in cifra assoluta di 11,5 mila rispetto al 2022.
Il boom delle nuove attivazioni con 653mila unità e’ stato registrato nei servizi, prevalentemente commercio e turismo.
79,8mila rapporti di lavoro sono stati creati nell’industria tra manifattura ed edilizia. Il settore delle costruzioni inizia a frenare per le novità normative sul superbonus. I contratti generati sono il 9,8% in meno del 2022.
Chi lavora nell’industria ha molte più possibilità di trovare un contratto stabile nel
38,4% dei casi contro il 16,6% dei servizi.
Per Alberto Civica segretario generale della Uil di Roma e del Lazio si deve parlare “di tendenza consolidata”. E tra nuovi contratti e contratti terminati l’occupazione sta perdendo di qualità’ e spessore. “In passato – dice ai nostri microfoni – gli stessi contratti prevedevano fino a un massimo di 20% di lavoro a termine. Oggi non è più così”.