Ladispoli, la Corrado Melone incontra in comune l'associazione Green Cross • Terzo Binario News

20150316_103619_resizedRiceviamo e pubblichiamo – Lunedì 16 Marzo 2015 noi alunni della I M insieme a molte altre classi della “Corrado Melone” siamo andati in aula consiliare, messaci a disposizione dal dottor Giuseppe Loddo, presidente del Consiglio Comunale, e dal Sindaco Crescenzo Paliotta, per assistere, grazie all’interessamento della dottoressa Anna Moccia e del nostro preside, ad un incontro con l’associazione “Green Cross” che si occupa di salvaguardia dell’ambiente e di aiuto ai popoli dei paesi poveri dell’Africa; il suo scopo è occuparsi di aiutare ed assicurare un futuro sostenibile e sicuro per tutti.

Il Presidente in persona, il dottor Elio Pacilio, che avevamo incontrato in Senato durante la premiazione dei nostri lavori, è stato nostro gradito ospite e ci ha illustrato le attività della associazione commentando alcune slides.

20150316_112726_resizedIl presidente ha iniziato a parlare ringraziandoci dell’invito, poi ci ha spiegato che Green Cross cerca di risolvere i problemi legati all’ambiente e che in Italia è arrivata nel 1998. Green Cross è stata fondata dal Michail Gorbaciov ed in Italia fu fra i fondatori il premio Nobel Rita Levi Montalcini.

Il discorso è cominciato con un invito: “La Terra è in pericolo, unisciti a noi”.

Il dott. Pacilio ci ha informato che il 22 marzo è la giornata mondiale dell’acqua e ci ha fornito alcuni dati sull’acqua.

Il nostro mondo è chiamato “pianeta blu” perché la sua superficie è ricoperta per la maggior parte di acqua, questa però, per la maggior parte, è acqua salata; solo una piccola percentuale è dolce e possiamo berla, quindi non dobbiamo sprecarla. Infatti circa il 97,5% dell’acqua è salata e circa il 2,5% è dolce ma di quella dolce realmente è disponibile lo 0,3% perché il resto è congelata. Nel pianeta l’acqua non è omogenea in tutte le parti quindi in alcuni continenti come l’Africa scarseggia, questo è un grave problema. Un altro problema è che l’acqua è sempre la stessa, ma quella potabile no perché la popolazione aumenta, quindi se consumiamo l’acqua prima che la goccia finisca il ciclo, l’acqua può esaurirsi prima. Alcuni paesi non sono tecnologicamente avanzati e non hanno le nostre capacità e quindi non depurano l’acqua e i ragazzi prima di andare a scuola la devono prendere dal pozzo più vicino che anche se dista chilometri, i barili al ritorno sono pesanti, quindi tornando stanchi, non seguono le lezioni e prendono brutti voti: in pratica vanno male a scuola per colpa dell’acqua contaminata. Per questo Green Cross ha sviluppato il progetto “Smart water for green school”, che prevede la costruzione di un pozzo vicino alla scuola con acqua depurata.

20150316_112913_resizedIl Presidente dell’Associazione, ha approfondito il problema della carenza di acqua che affligge i paesi desertici del mondo e, fra questi, ha evidenziato un progetto che stanno portando avanti nei confronti di una popolazione dell’Africa meridionale particolarmente arida. Il progetto, dal nome “Semina l’acqua in Burkina Faso”, è finalizzato a sensibilizzare l’opinione pubblica a non sprecare un bene così prezioso come l’acqua, ma soprattutto a cercare aiuti economici per acquistare gli strumenti adatti per estrarre acqua per la popolazione ma anche per irrigare i campi al fine di produrre gli alimenti che la terra ci offre. Il Burkina Faso risulta tra i paesi più poveri del mondo e questa povertà è legata alla scarsità delle risorse idriche. Le condizioni climatiche e geologiche non permettono l’accumulo naturale di acqua per soddisfare le esigenze della popolazione. Qui l’acqua viene presa dai pochi pozzi che hanno a disposizione, ma è di pessima qualità, scarseggia o addirittura è assente. Questo porta donne e bambini ad impegnare gran parte della giornata nella ricerca di acqua, togliendo così tempo ad altre importanti attività come la scuola.

Con l’aiuto di Green Cross sono stati scavati pozzi moderni e dove questo non era possibile sono state costruite cisterne che raccolgono e depurano l’acqua piovana.

Questo significa migliorare le condizioni di vita della popolazione e dei bambini in particolare, tentando di migliorare gli effetti delle pessime condizioni ambientali. Inoltre, con i pozzi, lo scopo è quello di incentivare la produzione agricola e le condizioni igieniche.

Abbiamo visto alcuni filmati su come sono state migliorate la condizioni di vita di alcune popolazioni dell’Africa e poi abbiamo avuto un collegamento via Skype con la Svizzera da dove Maria, una volontaria di “Green Cross”, ci ha parlato delle nefaste conseguenze legate al disastro nucleare di Cernobyl e più recentemente della centrale di Fukushima in Giappone. Le conseguenze alla popolazione continuano ad esserci anche dopo alcuni decenni; nascono bambini senza arti o con gravi deformazioni. Alcuni ragazzi hanno posto domande che hanno aiutato tutti noi a comprendere meglio questi discorsi così seri e complessi.

Così Maria ci ha spiegato che l’acqua si può contaminare per tanti motivi tra cui quello dovuto al nucleare su cui lei ha lavorato molto. Per queste contaminazioni spesso i bambini nascevano malformati e siccome il villaggio credeva che lo spirito si fosse arrabbiato con la mamma o con la sua famiglia, queste madri sono state cacciate, ma i volontari hanno dato protesi e hanno aiutato le mamme a reintegrarsi.

Anche quest’anno parteciperemo al concorso indetto da Green Cross, “Immagini per la terra”. Ecco la missione: consumare poca acqua, senza sprechi, per ricordare che non è infinita ma è fondamentale ed indispensabile per la vita dell’uomo e del pianeta.

Questo incontro è stato molto importante per me, perché mi ha fatto comprendere come siamo fortunati ad avere sempre l’acqua di cui necessitiamo, anzi ne abbiamo così tanta che la sprechiamo senza motivo. Ho capito che ci sono bambini, donne e anziani che non hanno acqua pura a disposizione quindi si ammalano facilmente e fanno chilometri a piedi per poter avere accesso all’acqua.

Questo intervento mi ha molto colpito in quanto mi ha trasmesso il significato della sensibilità e disponibilità di cui tutti noi dovremmo avere nei confronti delle persone bisognose. Purtroppo spesso, per egoismo, facciamo finta che certi problemi e disagi non esistono perché non li viviamo sulla nostra pelle o sono lontani da noi.

Anche quest’incontro lo ritengo utile per noi ragazzi perché, attraverso i protagonisti di queste iniziative umanitarie, ci hanno fatto “vivere da vicino” delle sofferenze umane che spesse volte non cogliamo attraverso la tv perché ne vediamo talmente tante di queste sofferenze che ci abituiamo al punto tale che “sembrano” solo dei film.

È sempre molto emozionante vedere quest’aula piena di ragazzi e professori entusiasti di partecipare attivamente a queste realtà della nostra vita.

È stato un incontro interessante, che ha suscitato in noi ragazzi una grande curiosità e ci ha coinvolto sulle tematiche del risparmio, del rispetto e della solidarietà.

Un grazie va quindi alla nostra scuola per queste bellissime esperienze di vita, perché l’insegnamento non è solo tra i banchi con la testa piegata sui libri.

Pubblicato sabato, 18 Aprile 2015 @ 07:38:49     © RIPRODUZIONE RISERVATA