Intervento de I Cittadini Pyrgi contro le mafie e la corruzione
“La telenovela dei villini sul lungomare Marconi si arricchisce di un’ulteriore e speriamo ultima puntata con la nomina da parte del Prefetto di Roma del commissario ad acta, dott. De Luca, incaricato di eseguire, data l’inadempienza dei primi soggetti incaricati, la demolizione dei manufatti abusivi.
Ma una domanda echeggia nella mente di molti cittadini dopo aver saputo della nomina di un legale per promuovere un incidente d’esecuzione di fronte al TAR: perché deve essere il Comune a spendere soldi per trovare una soluzione al problema di un privato?
Cerchiamo di ricapitolare per grandi linee la vicenda dei 3 villini sul Lungomare che stanno tanto impegnando il ns comune; nel 1964 per ottenere il permesso di costruzione il proprietario del terreno sottoscrive un atto d’obbligo con il Comune con cui si impegna a non edificare nulla se non (entro dei limiti) un “allargamento” o “ampliamento” del villino da edificare.
Nel 2006 il Comune rilascia un permesso per costruire i 3 villini considerandoli ampliamento dell’edificio originale in quanto legati ad esso con un cordolo lungo svariati metri. Questa interpretazione viene bocciata considerandola un escamotage e il permesso a costruire definitivamente annullato dal Consiglio di Stato nel 2018.
Nel 2022 stante l’inerzia degli uffici il Consiglio di Stato emette una sentenza di ottemperanza alla demolizione degli edifici, stabilendo anche un cronoprogramma preciso.
Per noi tutti sembrerebbe normale obbedire alla sentenza del massimo grado di giudizio della giustizia amministrativa, invece la giunta decide di incaricare, per un corrispettivo di 12.000 circa, un legale per promuovere un incidente d’esecuzione.
In soldoni chiedere al consiglio di stato se, nel caso il comune annullasse l’atto d’obbligo (e perché dovrebbe?) e facendo quindi rientrare il terreno nelle normali procedure edilizie il permesso del 2006 diverrebbe così valido o se l’annullamento del 2018 è definitivo e necessita quindi ricominciare il normale iter.
Ora considerando la recente sentenza del CdS (9503 del 2.11.2022 che alleghiamo) che ricorda espressamente come ” l’accertamento di conformità è un’istanza a carico del privato e non della pubblica amministrazione.” (art 27 e 31 dpr 380/2001) e non ritenendo eticamente accettabile che si spendano soldi per avvocati solo per risparmiare quelli della demolizione (sarebbe come non arrestare i condannati per risparmiare le spese del carcere), la domanda, che si pongono i contribuenti del Comune di santa Marinella è: che cosa ci viene in tasca per giustificare la spesa e l’impresa? O come direbbero i latini “cui prodest” o meglio “cui bono”?”
i Cittadini Pyrgi contro le mafie e la corruzione