Immuni, app per contenere i contagi: come funziona e come scaricarla • Terzo Binario News

Dall’8 giugno sperimentazione in quattro regioni

Ecco Immuni, l’app gratuita creata “per aiutarci a combattere l’epidemia di COVID-19”. L’app utilizza la tecnologia per avvertire gli utenti che hanno avuto un’esposizione a rischio, anche se sono asintomatici. È possibile scaricarla sia sul Play Store di Android sia sull’App store di Apple. Inoltre c’è anche il sito (immuni.italia.it). Dall’8 giugno sarà sperimentata in quattro regioni:  Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia.

Bisogna avere almeno 14 anni per usare Immuni. “Se hai almeno 14 anni ma meno di 18, per usare l’app devi avere il permesso di almeno uno dei tuoi genitori o di chi esercita la tua rappresentanza legale”. L’app non raccoglie alcun dato che consentirebbe di risalire alla tua identità. Per esempio, non ti chiede e non è in grado di ottenere il tuo nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o indirizzo email.

Immuni non richiede una connessione a Internet continuativa. Tuttavia, l’app ha bisogno di connettersi almeno una volta al giorno per scaricare le informazioni necessarie a controllare se sei stato esposto a utenti potenzialmente contagiosi. Pertanto, è fondamentale assicurarsi che lo smartphone sia connesso a Internet almeno una volta al giorno.

Le lingue attualmente supportate dall’app sono l’italiano e l’inglese. Il supporto per il tedesco, il francese e lo spagnolo verrà aggiunto a brevissimo. L’app usa la stessa lingua impostata sullo smartphone, se disponibile, altrimenti l’inglese.

Immuni funziona in background. L’importante è che lo smartphone sia acceso e che il Bluetooth sia attivo. È possibile anche chiudere l’app manualmente—fintanto che è installata, non ci sono problemi. Si possono usare tranquillamente altre app.Gli utenti che vengono avvertiti dall’app di un possibile contagio possono isolarsi per evitare di contagiare altri. Così facendo, aiutano a contenere l’epidemia e a favorire un rapido ritorno alla normalità.

Venendo informati tempestivamente, gli utenti possono contattare il proprio medico di medicina generale e ridurre così il rischio di complicanze. A chi si è trovato a stretto contatto con un utente risultato positivo al virus del COVID-19, l’app invia una notifica che lo avverte del potenziale rischio di essere stato contagiato. Grazie all’uso della tecnologia Bluetooth Low Energy, questo avviene senza raccogliere dati sull’identità o la posizione dell’utente.

Immuni è stata progettata e sviluppata ponendo grande attenzione alla tutela della privacy. I dati, raccolti e gestiti dal Ministero della Salute e da soggetti pubblici, sono salvati su server che si trovano in Italia. I dati e le connessioni dell’app con il server sono protetti.

Come funziona il sistema di notifiche di esposizione di Immuni?

Il sistema di notifiche di esposizione di Immuni mira ad avvertire gli utenti quando sono stati esposti a un utente potenzialmente contagioso.

Il sistema è basato sulla tecnologia Bluetooth Low Energy e non utilizza dati di geolocalizzazione di alcun genere, inclusi quelli del GPS. L’app non raccoglie e non è in grado di ottenere alcun dato identificativo dell’utente, quali nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o indirizzo email. Immuni riesce quindi a determinare che un contatto fra due utenti è avvenuto, ma non chi siano effettivamente i due utenti o dove si siano incontrati.

Di seguito, una spiegazione semplificata di come funziona il sistema. Consideriamo l’esempio di Alice e Marco, due ipotetici utenti.

Una volta installata da Alice, l’app fa sì che il suo smartphone emetta continuativamente un segnale Bluetooth Low Energy che include un codice casuale. Lo stesso vale per Marco. Quando Alice si avvicina a Marco, gli smartphone dei due utenti registrano nella propria memoria il codice casuale dell’altro, tenendo quindi traccia di quel contatto. Registrano anche quanto è durato il contatto e a che distanza erano i due smartphone approssimativamente.

I codici sono generati del tutto casualmente, senza contenere alcuna informazione sul dispositivo o l’utente. Inoltre, sono modificati diverse volte ogni ora, in modo da proteggere ulteriormente la privacy degli utenti.

Supponiamo che, successivamente, Marco risulti positivo al SARS-CoV-2. Con l’aiuto di un operatore sanitario, Marco potrà caricare su un server delle chiavi crittografiche dalle quali è possibile derivare i suoi codici casuali.

Per ogni utente, l’app scarica periodicamente dal server le nuove chiavi crittografiche inviate dagli utenti che sono risultati positivi al virus. L’app usa queste chiavi per derivare i loro codici casuali e controlla se qualcuno di quei codici corrisponde a quelli registrati nella memoria dello smartphone nei giorni precedenti. In questo caso, l’app di Alice troverà il codice casuale di Marco, verificherà se la durata e la distanza del contatto siano state tali da aver potuto causare un contagio e, se sì, avvertirà Alice.

L’app traccia i miei spostamenti?

No. Il sistema di notifiche di esposizione di Immuni si basa sulla tecnologia Bluetooth Low Energy e non raccoglie dati di geolocalizzazione di alcun genere, inclusi quelli del GPS. Immuni non è in grado di sapere dove vai o chi incontri.

Come viene tutelata la mia privacy?

Durante l’intero processo di design e sviluppo di Immuni, abbiamo posto grande attenzione sulla tutela della tua privacy.

Eccoti una lista di alcune delle misure con cui Immuni protegge i tuoi dati:

  • L’app non raccoglie alcun dato che consentirebbe di risalire alla tua identità. Per esempio, non ti chiede e non è in grado di ottenere il tuo nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o indirizzo email.
  • L’app non raccoglie alcun dato di geolocalizzazione, inclusi i dati del GPS. I tuoi spostamenti non sono tracciati in alcun modo.
  • Il codice Bluetooth Low Energy trasmesso dall’app è generato in maniera casuale e non contiene alcuna informazione riguardo al tuo smartphone, né su di te. Inoltre, questo codice cambia svariate volte ogni ora, per tutelare ancora meglio la tua privacy.
  • I dati salvati sul tuo smartphone sono cifrati.
  • Le connessioni tra l’app e il server sono cifrate.
  • Tutti i dati, siano essi salvati sul dispositivo o sul server, saranno cancellati non appena non saranno più necessari e in ogni caso non oltre il 31 dicembre 2020.
  • È il Ministero della Salute il soggetto che raccoglie i tuoi dati. I dati verranno usati solo per contenere l’epidemia del COVID-19 o per la ricerca scientifica.
  • I dati sono salvati su server in Italia e gestiti da soggetti pubblici.

Il codice è open source?

Sì, il codice è open source e disponibile su GitHub. La licenza è la GNU Affero General Public License version 3.

Perché Immuni è importante?

Tutti noi desideriamo ridurre la diffusione dell’epidemia, ridurre il rischio alla salute dei nostri cari e tornare al più presto a una vita normale.

Immuni gioca un ruolo importante nella realizzazione di questi obiettivi. Grazie al sistema di notifiche di esposizione, l’app permette di avvertire rapidamente gli utenti che sono stati in prossimità di un utente contagioso, suggerendo l’isolamento e di contattare il proprio medico di medicina generale. Tutto questo è di cruciale importanza per minimizzare il numero di contagi e assicurarsi che gli utenti possano ricevere le giuste attenzioni mediche il prima possibile, minimizzando il rischio di complicanze.

È proprio necessario che tutti usino l’app? Cosa succede se non viene usata da un numero sufficiente di persone?

Più persone usano Immuni, più l’app può essere efficace. Infatti, maggiore è la diffusione di Immuni, più sono i potenziali contagiati che l’app riesce ad avvertire e che possono quindi isolarsi, aiutando a contenere l’epidemia e ad accelerare il ritorno alla normalità.

Tuttavia, anche se la diffusione di Immuni fosse limitata, l’app potrà comunque contribuire a rallentare l’epidemia, specialmente in combinazione alle altre misure implementate dal governo. Questo rallentamento, anche se minimo, ridurrà la pressione sul Servizio Sanitario Nazionale, permettendo a più pazienti di ricevere cure appropriate e potenzialmente salvando molte vite. Nel frattempo, la ricerca scientifica avanza verso un possibile vaccino.

L’app fa diagnosi mediche o fornisce consigli medici?

Immuni non fa e non può fare diagnosi. Sulla base dello storico della tua esposizione a utenti potenzialmente contagiosi, Immuni elabora alcune raccomandazioni su come è necessario comportarsi. Ma l’app non è un dispositivo medico e non può in alcun caso sostituire un medico.

Dove posso scaricare Immuni? Quali dispositivi e sistemi operativi sono supportati?

Da dove puoi scaricare Immuni dipende dallo smartphone che usi. Non tutti i dispositivi sono supportati. Scegli la versione compatibile col tuo smartphone.

App Store

Puoi scaricare Immuni dall’App Store e usarla correttamente se il tuo iPhone ha iOS versione 13.5 o superiore. Aggiorna iOS all’ultima versione disponibile prima di effettuare il download di Immuni.

I modelli di iPhone che supportano iOS 13.5 sono i seguenti: 11, 11 Pro, 11 Pro Max, Xr, Xs, Xs Max, X, SE (2nd generation), 8, 8 Plus, 7, 7 Plus, 6s, 6s Plus, SE (1st generation). Purtroppo, non potrai usare Immuni se il tuo modello di iPhone non permette l’aggiornamento di iOS a una versione pari o superiore alla 13.5.

Google Play

Puoi scaricare Immuni da Google Play e usarla correttamente se il tuo smartphone Android verifica tutti e tre i seguenti requisiti:

  • Bluetooth Low Energy
  • Android versione 6 (Marshmallow, API 23) o superiore
  • Google Play Services versione 20.18.13 o superiore

Aggiorna Android e Google Play Services all’ultima versione disponibile prima di effettuare il download di Immuni.

Purtroppo, non potrai usare Immuni se il tuo modello di smartphone Android non ha il Bluetooth Low Energy o non permette l’aggiornamento di Android e di Google Play Services alle versioni minime indicate.

AppGallery

Stiamo lavorando per permettere di scaricare Immuni anche da AppGallery al più presto. Questo consentirà ai possessori di alcuni modelli di smartphone Huawei di usare Immuni.

Le istruzioni fornite dall’app sono attendibili?

Le raccomandazioni fornite dall’app dipendono dalla durata della tua esposizione a utenti potenzialmente contagiosi e dalla distanza fra il tuo smartphone e quello di questi utenti durante l’esposizione.

Si tratta di un numero limitato di informazioni, peraltro mai perfette, in quanto il segnale Bluetooth Low Energy è influenzato da vari fattori di disturbo. Quindi, la valutazione non sarà sempre impeccabile. Per esempio, se l’app ti raccomanda di isolarti, non significa che sicuramente hai il SARS-CoV-2. Significa piuttosto che, sulla base delle informazioni a disposizione dell’app, l’isolamento è la cosa più sicura da fare per te e per chi ti sta accanto.

È quindi importante che tu segua le indicazioni fornite dall’app, per il bene tuo, dei tuoi cari e della comunità. Non esitare a consultare il tuo medico di medicina generale in caso l’app ti avverta di un possibile contagio.

Immuni è gestito dal governo?

Sì. Immuni è l’app di notifiche di esposizione del governo italiano, sviluppata dal Commissario Straordinario per l’Emergenza COVID-19 in collaborazione con il Ministero della Salute e il Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione.

Per Immuni, il governo italiano si avvale di una licenza perpetua e irrevocabile su tutto il codice, le grafiche, i testi e la documentazione concessa a titolo gratuito da Bending Spoons S.p.A.

Sotto il coordinamento del Ministero della Salute e con il supporto del Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, lavorano al progetto le società a controllo pubblico SoGEI S.p.A. e PagoPA S.p.A. insieme a Bending Spoons S.p.A., che continua a fornire un servizio di documentazione, design e sviluppo software, sempre a titolo completamente gratuito e senza autorità decisionale o accesso ai dati degli utenti.

Pubblicato martedì, 2 Giugno 2020 @ 08:57:14     © RIPRODUZIONE RISERVATA